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Pimby_ la rassegna stampa quotidianaLa

TAV_VIA LIBERA AL PROGETTO DELL´OSSERVATORIO DIRETTO DA MARIO VIRANO
Dal Corriere, “Sì dei sindaci. Intesa sulla Tav Torino Lione. Dopo 50 ore di conclave via libera al progetto. Virano: in linea con i tempi Ue. No dei movimenti”.
Dal Messaggero, “Intervista al commissario. Ha vinto la politica del dialogo. Subito i primi benefici sul traffico. Virano: pari dignità al territorio e al progetto, e i sindaci hanno capito”.Intervista al responsabile dell´Osservatorio tecnico sulla Torino Lione. Questi i passaggi più significativi. “Ci sono volute 70 settimane, 300 audizioni e 50 ore finali di conclave”. “Qui si è sancito un fatto: che con la politica del confronto, la pari dignità, i piccoli passi, si va più veloci di quando si corre e s´inciampa a furia di effetti annuncio”. “Noi invece abbiamo dato pari importanza a istanze di territorio e progetto”. “Per noi l´opera è autocompensata: accettata perchè porta valore aggiunto”.
Da La Stampa, “Il presso del consenso”, di Giuseppe Berta.”Si è passati dai manganelli di Venaus della fine del 2005, quando le forze di polizia furono mobilitate contro i residenti della Val di Susa intenzionati ad impedire gli scavi preliminari, al fitto lavorio di un tavolo di confronto teso a coinvolgere i sindaci delle comunità interessate dalla linea ferroviaria, per cercare di farne dei partner invece che delle controparti”. “Il metodo seguito dall´Osservatorio dimostra che non esiste alternativa ad un lavoro di paziente costruzione del consenso sul territorio”. “Un merito importante dell´Osservatorio è consistito nel disinnescare il sovraccarico ideologico che gravava sulla Tav”. “Naturalmente, il consenso ha un prezzo. Nel caso della Val di Susa i costi sono di ordine duplice: temporali ed economici. Per quanto riguarda i tempi, è evidente che la procedura concertativa adottata tende a dilazionare le fasi esecutive. Quanto ai costi, il problema è ancora più delicato, perchè occorrerà stabilire se il progetto esecutivo comporterà oneri finanziari più rilevanti di quelli già elevatissimi che erano stati calcolati in origine”.
Dal Corriere, “Ferrovia ma non solo. Svolta costruita sulle compensazioni”.”Ora guai a pronunciare la parola compensazioni. anche in questo caso l´avversione è bipartisan. Il politicamente corretto preferisce la parola miglioramenti, del territorio s´intende”. “..soldi da stanziare non per pagare un danno ma per portare un valore aggiunto alla valle”. “Una strategia vincente, pare. In cui non si considera più una ferrovia qualcosa da piazzare in un territorio, ma un tassello di un progetto di sviluppo complessivo di quel territorio”. “Il piano prevede poi anche metropolitane di valle, parchi fluviali e il recupero di edifici storici”. “Soldi che verrebbero utilizzati, ad esempio, per interrare gli elettrodotti della valle. Ma anche per mettere a punto nuovi piani regolatori che puntano al recupero delle aree dismesse senza mangiare nuove fette di territorio”.
 
ACCORDI POST KYOTO_L´INTERVENTO DI TONY BLAIR
Da La Stampa, “Siate realisti, chiedete il nucleare”, di Tony BlairNonostante il titolo fuorviante l´articolo parla di come raggiungere un positivo accordo post Kyoto.”La sfida quindi diventa quella di trovare un accordo su un´azione a livello nazionale e internazionale per giungere a economie a basse emissioni, che però permetta alla gente di godere dei benefici materiali e sociali della crescita e del consumo”. “Non sottovaluto le immense difficoltà politiche ed economiche. Esiste un consenso sul fatto che le emissioni di gas serra devono essere tagliate di più del 50% entro il 2050, per poter tenere l´aumento delle temperature sotto i due gradi centigradi. Ma raggiungere questo obiettivo implica un cambiamento senza precedenti delle nostre economie”. “Ma dobbiamo accettare la realtà, Un´espansione dell´utilizzo dell´energia rinnovabile e, almeno in alcuni Paesi, del nucleare è essenziale per chiudere questa voragine”. “Esiste una grande distanza tra il nostro bisogno di energia nucleare e la nostra capacità di ottenerla, considerando che l´industria nucleare negli ultimi anni è stata ridimensionata notevolmente”. “Nè possiamo permetterci di riproporre Kyoto. Dobbiamo coinvolgere tutti i Paesi. Il mondo sviluppato, che produce l´80% dei gas serra di origine umana nella nostra atmosfera, deve guidare il processo delle riduzioni. Ma se gli Usa raggiungessero gli obiettivi più ambiziosi  delle riduzioni e la Cina proseguisse nella strada che segue oggi, le emissioni resterebbero comunque sopra il livello che rende molto più probabili cambiamenti climatici potenzialmente catastrofici”. “Eppure è possibile immaginarsi una cornice nella quale elaborare un accordo ambizioso e fattibile di cui abbiamo bisogno. E qui ci vengono in aiuto l´alto prezzo del petrolio e le preoccupazioni sulla capacità dell´offerta di soddisfare la futura domanda”.
 
NUCLEARE_QUESTIONI DI GOVERNANCE
Da Corriere Economia, “Scajola mette in orbita il partito del nucleare. Il ministro cambia i vertici della struttura ereditata da Bersani. Tra gli emergenti Guido Possa. Possibile il ritorno di Garribba.”


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