Huawei in tribunale, negli Stati Uniti. La procura federale di Brooklyn, Stati ha incriminato il gigante tech cinese con l’accusa di “riciclaggio” e “cospirazione per rubare segreti commerciali”. A dare la notizia il Wall Street Journal.
Secondo i giudici federali i nuovi capi di accusa sono legati al tentativo d Huawei e due sue società succursali negli Stati Uniti e in Cina di rubare proprietà intellettuale da un ventaglio di società in cui rientrerebbero “sei aziende tecnologiche americane”. I nomi non sono ancora stati svelati.
Secondo l’accusa Huawei sarebbe riuscita nell’intento, e avrebbe così ottenuto “proprietà intellettuale non pubblica” nel settore della robotica, delle tecnologie per antenne di cellulari e dei codici sorgenti per il router internet.
A questi capi si aggiunge l’accusa di aver collaborato e intrattenuto rapporti con Paesi sottoposti a sanzioni del Dipartimento del Tesoro americano come l’Iran o la Corea del Nord. La decisione della procura di Brooklyn costituisce l’ultimo atto di un’indagine che nel gennaio del 2019 aveva portato all’incriminazione di Huawei per furto di segreti industriali e per aver aggirato le sanzioni contro l’Iran.
Allora era finita sotto accusa Meng Wanzhou, figlia del fondatore di Huawei Ren Zenghfei e vicedirettrice finanziaria del colosso della telefonia mobile. La manager cinese era stata arrestata ai primi di dicembre del 2018 a Vancouver, in Canada, e tutt’oggi è in attesa di estradizione verso gli Stati Uniti.