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Beppe Grillo prepara la svolta internazionale del Movimento 5 Stelle

L’aria che tira nel Movimento 5 Stelle non può dirsi serena. Il risultato delle elezioni amministrative ha ridimensionato il consenso dei grillini e scatenato reazioni a catena.
In poche settimane il partito della Rete di Beppe Grillo ha registrato liti furibonde per la diaria, la fuoriuscita di due deputati – altri potrebbero seguirli nelle prossime ore – e la spaccatura sul nome del nuovo capogruppo al Senato, Nicola Morra.

LA BOMBA CONTRO GRILLO
Ieri, un nuovo fulmine si è abbattuto sulla barcollante casa grillina: la senatrice bolognese Adele Gambaro in un’intervista a Sky Tg24 ha denunciato pubblicamente “i toni e la comunicazione” del comico genovese, “i suoi post minacciosi, soprattutto quelli contro il Parlamento”.

LA REAZIONE DEL COMICO
Non si è fatta attendere la risposta di Grillo, che dal suo blog ha accusato la senatrice, finora nell’ombra, di “non valere niente” di inseguire solo un posto al sole.
Poi ha invocato un referendum sulla sua leadership, preparando per la Gambaro il terreno all’ennesimo linciaggio telematico e a una nuova epurazione.
Un comportamento frutto della rabbia, a primo acchito, ma forse parte di una vera e propria strategia per riprendere in mano le redini del movimento.

UNA FASE DI ASSESTAMENTO
Per i parlamentari grillini, scrive il Corriere della Sera, “l’arrivo a Roma era stato caotico ed esaltante. Poi era subentrato il travaglio istituzionale. Adesso l’avamposto parlamentare del M5S attraversa la fase più delicata, quella del definitivo assestamento. Tutte queste cose, Grillo le sa”.

Ma per lui – continua l’analisi di Marco Imarisio – è più importante continuare a scrollare l’albero… per vedere quali mele resteranno sui rami” di MS. Non è scritto da nessuna parte che i frutti caduti a terra, come la senatrice Gambaro, siano quelli marci. A un Grillo sempre più stanco neppure questo interessa”.

LA STRATEGIA DI CASALEGGIO
Grillo, prosegue il Corriere della Sera, “finge di credere che l’Aventino sia sufficiente a ripagare la fiducia ricevuta dagli italiani, perché è consapevole di non avere al momento null’altro da offrire. E non capisce che le sue intemerate contribuiscono ad accelerare il processo di sfaldamento del M5S. Forse non gli dispiace neppure, la scissione. Andare alla conta. Pochi ma buoni. Fino a scomparire, o quasi”.

D’altronde l’altro tenutario del movimento, Gianroberto Casaleggio, lo ha detto chiaramente: anche se in Parlamento i grillini fossero la metà “andrebbe bene lo stesso. La cosa importante” – ha dichiarato ai “suoi” deputati e senatori, “è che si rispettino le regole”.

IL PIANO B
Anche per questo Grillo e il guru Casaleggio stanno istruendo i loro uomini più fedeli per affrontare mediaticamente l’urto che potrebbe derivare da una possibile frattura.

Perché, scrive l’Unità, “in caso di ridimensionamento” è “già pronto un piano B”, che potrebbe farne il nuovo leader di un movimento che riunirebbe i gruppi Occupy e Indignados di tutta Europa, fino allo sbarco in America. Sarebbe già pronto lo schema per una possibile tournée mondiale.

Quanto all’Italia – commenta l’Unità – l’ormai ex-comico genovese “potrebbe rilanciare il messaggio di un Movimento 5 Stelle che avrebbe potuto fare la rivoluzione, ma i cui eletti “sono stati corrotti dalle stanze del potere”. Forse il movimento creato da Grillo e Casaleggio è già storia vecchia, almeno come l’avevamo conosciuto. Una nuova vita potrebbe iniziare per entrambi e non è detto che non stupisca ancora.

Senatrice M5S Gambaro: “Il problema è Beppe Grillo” (fonte video: Sky Tg24)


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