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Renzi bluffa, altrimenti avrebbe già staccato la spina. Parla Richetti

Molto rumore per nulla. Matteo Renzi vorrà anche calare il sipario sul governo Conte due, ma non ha alcuna intenzione di calarlo sulla legislatura e tornare al voto. Parola di Matteo Richetti, che non ha conosciuto ieri l’ex premier di Rignano sull’Arno e un po’ si è abituato ai suoi coup de théâtre. “Vuole inviare messaggi, ma se ci tiene tanto può staccare la spina al governo subito”, confida a Formiche.net il senatore ex dem, oggi volto di punta di “Azione”, il movimento fondato con Carlo Calenda.

Richetti, Renzi si è preso la scena, di nuovo. A che gioco sta giocando?

Sa quello che sa fare Matteo Renzi. Dice che vuole pilotare la legislatura fino al 2023, ma sa benissimo che ogni giorno manca una ragione per sostenere un governo che non sta facendo nulla.

Intanto lancia una riforma costituzionale. Un’altra.

Il sindaco d’Italia (ride, ndr). Un elemento di distrazione per dare senso a una legislatura che senso non ha. E, diciamolo, l’ennesimo tentativo di acquisire peso specifico su singole questioni.

A che si riferisce?

Non sfugge a nessuno che siamo davanti a importanti scadenze, come il rinnovo dei vertici di importanti partecipate. In mezzo a tante polemiche, Renzi invia messaggi.

Renzi è uscito dall’aula sul decreto intercettazioni, lei ha votato contro. Dovere d’opposizione o c’è di più?

Fiducia a parte, è un provvedimento in piena continuità con il progressivo smantellamento dell’ordinamento garantista di questo governo. Sono sinceramente colpito che il Pd mandi giù tutto questo.

Renzi fa cascare il governo o bluffa?

Che Renzi voglia far crollare questa maggioranza è un dato di fatto, che ci riesca è tutta un’altra storia. Anche il Pd, mal interpretando il risultato in Emilia-Romagna, comincia a pensare che il voto non sia una prospettiva così disastrosa.

I sondaggi però danno il Pd in netta risalita.

Alle regionali hanno pesato fattori specifici, come la forza del presidente Bonaccini e una campagna scellerata di Salvini. Il voto nazionale risponde ad altre dinamiche. Questo governo non è un tratto qualificante per il Pd. Qualcuno al Nazareno, come Orfini e Delrio, si finge all’opposizione tuonando contro i provvedimenti del governo gialloverde, dimenticando che se sono ancora in vigore è perché nessuno li ha abrogati.

Un pronostico: la legislatura regge?

Temo di sì, perché il Pd non si assumerà il rischio di farla finire. Ci trascineremo così da un’elezione regionale all’altra, da un referendum a un voto amministrativo, con un Paese costretto a vivere la poco edificante esperienza di un popolo senza governo. E a dicembre la ciliegina sulla torta: una legge di bilancio inaffrontabile, frutto del combinato disposto di una crescita zero e del disinnesco delle clausole di salvaguardia.

Ma esistono questi “responsabili”? Avrà notato qualcosa muoversi nel Misto…

Io non li vedo. Ammesso che esistano, bisogna capire che tipo di supporto possono dare, e a chi. A un governo Draghi? A un governo Conte ter? Mi auguro vivamente di no. L’Italia non ha fatto niente di male per avere tre governi Conte in una legislatura.

Ammesso che Renzi strappi, i suoi lo seguiranno?

Non riesco ad immaginare un ritorno nel Pd di chi lo ha abbandonato pochi mesi fa, e sinceramente non mi interessa. Noi ci siamo lanciati in un progetto bello e ambizioso, e andiamo avanti, in “Azione”. Alle regionali in Emilia-Romagna abbiamo ottenuto un risultato sopra le aspettative, tutti i nostri candidati sono arrivati primi o secondi.

In Veneto e in Puglia non appoggerete i candidati del Pd. Operazione disturbo con IV?

Ma no, nessuna operazione. Io la vedo più semplice. Il Pd insiste a presentare persone pericolose e populiste come Emiliano, o ad allearsi con i Cinque Stelle? Ci troverà dalla parte opposta. Se IV ha bisogno di operazioni di disturbo stacchi la spina al governo, invece che utilizzare le regionali per un lento logoramento.



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