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L’Italia verso la società del riciclo

sostenibilità

Per favorire una gestione del settore rifiuti ambientalmente compatibile e socialmente accettabile Bruxelles ha dettato alcune parole d’ordine: zero conferimento in discarca, massimizzazione del riciclo e del riutilizzo, ma prima di tutto prevenzione.

Quali sono le azioni integrate e coerenti per ridurre la produzione, minimizzare il conferimento in discarica e infine valorizzare al meglio la “risorsa rifiuto” attraverso il recupero di materia e valorizzazione in chiave energetica? Si proverà a rispondere a queste domande venerdì 14 giugno in un evento dal titolo “Rifiuti? Sì grazie … il meno possibile però!”, organizzato dall’associazione no-profit Safe (Sostenibilità Ambientale Fonti  Energetiche).

Rispetto ai paesi europei più virtuosi, che hanno ormai intrapreso il cammino verso la “società del riciclo”, l’Italia parte da una situazione piuttosto critica in quanto poco più del 30% dei rifiuti urbani è avviato a riciclo e compostaggio (rispetto ad una media europea del 40%) mentre poco meno del 50% viene ancora smaltito in discarica, con punte di ben oltre il 70% in alcune regioni (rispetto ad un dato medio europeo del 37%).

Il nostro Paese ha da sempre trattato la “questione rifiuti” con una logica emergenziale. Per accantonarla definitivamente e passare ad un approccio organico in grado di implementare un ciclo dei rifiuti sostenibile, integrato e controllato, è importante indirizzarsi verso una logica che riconosca nello scarto da smaltire, una risorsa da reimpiegare.
E’ fondamentale agire a monte sia attraverso cambiamenti negli schemi di produzione, confezionamento e distribuzione delle merci sia attraverso azioni di sensibilizzazione ed educazione che gettino le basi per creare una diffusa e radicata “cultura del rifiuto” a tutti i livelli, essenziale per prevenire non solo il fenomeno dell’”abbandono abusivo” ma anche effetti NIMBY sempre più frequenti. 

Leggi il programma dell’evento

 



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