La polemica per l’espulsione dal Movimento 5 Stelle della senatrice Adele Gambaro si allarga. La parlamentare grillina, rea di aver criticato alcune affermazioni del comico genovese, incassa il sostegno di Paolo Flores d’Arcais (nella foto), direttore di MicroMega, che in una lettera inviata al blog di Beppe Grillo auspica “una nuova politica” che consideri “il dissenso”.
LE RESPONSABILITÀ DI GRILLO
Il filosofo e giornalista, considerato non certo ostile al Movimento 5 Stelle, chiede a Grillo di fare una riflessione, partendo dalla responsabilità verso chi l’ha votato (lo stesso d’Arcais) e da “un’amara verità”: “Oggi quei nove milioni di voti non ci sono già più, questa è la prima, benché amara, verità da cui dobbiamo partire. Perché in tre mesi si sono ridotti alla metà, e in alcune zone (comprese Roma e la Sicilia) a un terzo?”
NON OSTACOLARE IL DISSENSO
Facendo un’analisi del voto, tra le cause dell’emorragia di consensi d’Arcais imputa a Grillo anche una gestione sbagliata, quasi autoritaria del dissenso. “Una parlamentare del M5S, la senatrice Adele Gambaro (una militante della prima ora) tra queste cause ha messo “i toni” della tua comunicazione. Può essere che sbagli del tutto o che abbia ragione solo parzialmente o che abbia messo il dito sulla piaga. Se si vuole discutere seriamente bisogna farlo senza tabù. E se ci si prende sul serio, se “ognuno vale uno”, la semplice logica impone che nessuno possa dire che “qualcuno vale niente”.
“La scelta di votare Rodotà per la presidenza della Repubblica – aggiunge il giornalista – è stata un gesto esemplare, perché rovinarlo insolentendolo alla prima affermazione critica nei tuoi confronti?”
LA COLPA DELL’ISOLAMENTO
Infine il direttore di MicroMega, ed editorialista del Fatto Quotidiano, critica Grillo per aver messo da parte l’iniziativa politica costruttiva e limitarsi a dire “no” a ogni tipo di proposta. Chi ha votato M5S, dice d’Arcais, lo ha fatto “non per fare accordi da vecchia politica, ma per incidere contro la vecchia politica senza aspettare le calende greche del 51% (la demenza tipo partito a vocazione maggioritaria lasciamola a Veltroni). In tre mesi non è accaduto. Un mare di polemiche…, “chi fa x è fuori”, “chi dice y è fuori”, mentre una politica nuova sa essere molto più libera della falsa libertà dei partiti, e dunque non solo tollera il dissenso ma lo considera parte integrante della propria ricchezza. In questi tre mesi è mancata l’azione”.
GRILLO? AUTOREFERENZIALE
Poi per il comico l’accusa di troppa autoreferenzialità. “Fuori, ancor più che dentro il Parlamento – incalza l’editorialista del Fatto, d’Arcais – esistono molti movimenti (di lotta su temi diversi, di opinione, di piazza, sul web), ma il M5S partecipa pressoché esclusivamente alle proprie iniziative, non cerca mai di promuoverne con altri “soggetti” anche quando ne condivide pienamente gli obiettivi”.
Amministrative, Grillo: colpa di chi ha votato Pd e Pdl. Così si distrugge il Paese (fonte video: Tg La7)