Una diretta Facebook annunciata ufficialmente alle 22.45 ma iniziata ben oltre le 23 di ieri sera. Giuseppe Conte ha scelto ancora una volta i social network per comunicare agli italiani la nuova, ennesima, stretta contro il coronavirus. Scelta di mezzo e orario che però non è piaciuta a gran parte del mondo della comunicazione, ma non solo.
A cominciare dall’Associazione Stampa romana che ha attaccato soprattutto il modo poco istituzionale di comunicare “necessaria a garantire informazioni tempestive e complete”. Di qui, una dura critica anche per non aver coinvolto i giornalisti. “Non possiamo che esprimere disappunto per l’ennesima diretta Facebook del premier Conte, che ha tagliato di fatto fuori i giornalisti, come è accaduto negli ultimi 10 giorni”.
Molto critico anche Enrico Mentana, che proprio su Facebook ha attaccato un’incoerenza di fondo: annunciare la stretta, peraltro con toni emozionati e a reti unificate collegate con la pagina del premier, quando le misure entreranno in vigore solo domani.
Poi, su Twitter, la valanga di disappunto per la scelta del premier.
“Chiediamo una comunicazione istituzionale e rigorosa. Dirette Facebook e senza domande hano stancato, questa è una drammatica epidemia e non il Grande Fratello”, ha scritto Ettore Rosato, presidente di Italia Viva. “Fai una conferenza stampa notturna, annunci orario ma non lo rispetti. Adotti le stesse misure decise poco prima dalla Lombardia, dici che chiudi tutto tranne l’essenziale senza dire cosa e ti scordi di dire fino a quando tutto questo durerà. Su Facebook, good night and good luck”, ha invece scritto il giornalista Giancarlo Loquenzi.
Molto duro anche un altro giornalista Oscar Giannino. “Senza parole: alle 23.30 di sabato annuncia su Facebook senza alcuna domanda la chiusura generale attività di produttive tranne sanitarie farmaci e alimentari. Ci sarà stato consulto forze sociali, ma milioni d’italiani, lavoratori, autonomi, imprenditori non sono sudditi”.
“Comunque questa cosa non è seria, penso che possiamo essere tutti d’accordo”, ha invece scritto Lorenzo Pregliasco, mentre Andrea Vianello ha ricordato come “comunicazioni eccezionali per un momento drammatico del Paese per me non si possono fare su Facebook. No, mi spiace. La forma è importante”. Secondo Sofia Ventura, “non è così che si governa un Paese, non è così che si parla al proprio Paese. Che Dio c’è la mandi buona”, mentre secondo l’ex direttore del Tg1, Augusto Minzolini, “se Oscar Wilde fosse vivo avrebbe dedicato a Conte il ritratto di Dorian Gray. Il premier invece di spiegare agli italiani cosa, perché e perché solo ora ha chiuso, magari accettando qualche domanda, ha solo dato sfoggio al suo ego. Eppure nelle emergenze la comunicazione è tutto”. A Minzolini ha risposto Guido Crosetto, per il quale “non si può comunicare così”.
Ancora, secondo Barbara Carfagna, un po’ di sarcasmo. “Un’ora di attesa con diretta Tg1 che rimanda alla pagina Facebook, quanti milioni di follower saranno valsi alla pagina del premier Conte?” Critici anche Francesco Clementi e Annalisa Chirico. Per il primo, “i discorsi alla Nazione, soprattutto se di tale portata, si fanno nei canali ufficiali: quelli pubblici ed istituzionali. Non serve”, mentre la seconda si chiede se Conte “si rende conto che queste conferenze stampa a tarda sera aumentano l’ansia generale in un momento in cui gli italiani vivono semiprigionieri in casa? Non si può attendere domattina alle 10? Sarebbe anche gesto di rispetto verso Parlamento e istituzioni”.
Non poteva mancare nemmeno Matteo Renzi, leader di Italia Viva. “Ci aspettano ancora giorni difficili. Noi rispettiamo le regole del governo sulla quarantena. Ma il governo rispetti le regole della democrazia. Si riunisca il Parlamento. E si facciano conferenze stampa, non show su Facebook: questa è una pandemia, non il Grande Fratello”. Non è finita qui. Secondo Piercamillo Falasca, “prima si scrivono i provvedimenti e si annunciano. L’attuale premier Conte (tanto popolare quanto inadeguato) fa il contrario. L’Italia si sveglia, sa che molti non potranno più lavorare per le prox settimane ma non sa bene chi”.
“Avrebbe dovuto fare la conferenza stampa a un orario umano, su un decreto noto, in televisione, rispondendo alle domande”, ha attaccato l’ex ministro, Carlo Calenda mentre per Alessandro Ricci, “è incredibile la capacità che ha Conte di fare esattamente il contrario di ciò che ogni manuale di comunicazione in tempo di crisi suggerisce. Ritardi, poca chiarezza, messaggi altalenanti, nessuna centralità, regioni che vanno in direzioni diverse. Un capolavoro”.
Per Vitalba Azzollini, opinionista e giornalista, ” Conte – all’inseguimento del presidente della Regione Lombardia – non lascia e raddoppia: adotta a le misure che Fontana aveva deciso oggi per la Lombardia, ma le estende a tutto il Paese”.
C’è chi, come il giornalista Gabriele Carrer, scrive che “venerdì lo staff di Conte propone un’intervista con il premier al NyT. A patto che le risposte siano scritte. Poi, ricevute le domande, rifiuta di rispondere”. Secondo il giornalista Roberto Arditti invece, “prima il decreto e poi la comunicazione alla stampa. L’inverso non è accettabile. Da ore tutti gli operatori economici stanno cercando di capire chi resta aperto e chi no…”, mentre secondo Luciano Ghelfi è “inutile fare i superiori: ieri sera per l’orario e soprattutto per i 50 minuti di ritardo nel messaggio di Conte la sensazione di ansia ha preso anche me. Immagino anche altri addetti ai lavori. Possibile non sia immaginabile una comunicazione differente?”.
Claudio Velardi, ancora un giornalista, cambia punto di vista: “Politici e giornalisti se la prendono con Conte, perché toglie loro spazio. A me di questo non frega niente. Io sono infuriato con il governo perché procede a tentoni, e non ha predisposto un modello data driven in grado di raccogliere e studiare i dati dell’epidemia”. Infine, secondo Giulio Meotti, che fa un paragone che con ammette repliche: Quello tra Donald Trump, che in una foto fa domande e Giuseppe Conte, da solo.”Leadership in tempi di emergenza nazionale. Domande dei giornalisti a Trump. Streaming in solitaria di Conte”.