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Le regioni italiane dove il mare è più blu

La qualità delle acque di balneazione costiere italiane migliora: nel 2012 il 96,6% è risultato conforme ai valori obbligatori, con un incremento del 4,7% rispetto all’anno precedente. Secondo il Rapporto sulle acque di balneazione, presentato oggi a Roma dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin, il tasso di conformità ai valori guida è aumentato dall`83% al 86,3%.

Le acque di balneazione in Italia rappresentano poco più di un quarto del totale delle acque in Europa (26,5%). I punti di monitoraggio in Italia sono 5.509, di cui 4.880 acque costiere e 629 interne (lacustri o fluviali).

Il rapporto spiega che nel 2012 l’85,89% delle acque marine è risultato ‘conforme ai valori imperativi (eccellente)’, il 10,17% ‘conforme ai valori guida (buono / sufficiente)’, il 2,16% ‘insufficientemente campionato o non campionato’, l’1,24% ‘scarsa’, lo 0,53% ‘chiusa’. Sessantuno acque di balneazione (1,3%) sono risultate non conformi al valore obbligatorio per gli Escherichia coli rispetto alle 21 del 2011, che rappresenta un aumento del 0,9%; un’acqua di balneazione è stata chiusa durante tutta la stagione balneare rispetto alle 133 (2,7%) del 2011. Le Regioni con le percentuali più alte di livello ‘scarso’ sono state l’Abruzzo, la Campania, il Friuli Venezia Giulia.

A livello europeo, con il suo 86,3% l’Italia è al di sopra della media continentale (81,2%) sul tasso di conformità ai valori guida per le acque marine di balneazione, superata da Cipro, Spagna, Grecia, Malta, Portogallo e Slovenia.



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