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Inaugurare una politica contro i veti

Oggi il presidente del Consiglio inaugurerà un nuovo rigassificatore a Rovigo, sulla costa adriatica. Si tratta di un terminale dell´Edison che avrà una capacità di rigassificazione di otto miliardi di metri cubi all´anno, pari a circa il 10% dell´attuale consumo nazionale di gas. Consentirà quindi una flessibilità e diversificazione di approvvigionamento di energia: una vera e propria boccata di ossigeno per il sistema Italia. Dopo i veti dei sindacati al progetto di salvataggio di Alitalia, finalmente una buona notizia. Se non fosse che per vedere realizzata questa fondamentale infrastruttura sono passati oltre dieci anni. La prima richiesta di autorizzazione è stata infatti inoltrata al ministero dell´Ambiente nel lontano 1998. Il progetto ha poi avuto ben tre valutazioni di impatto ambientale ed una lunga serie di autorizzazioni a livello nazionale e locale. Una via crucis che ha avuto un esito fortunato. Merito del management di Edison e degli amministratori pubblici che hanno saputo vincere tutte le resistenze che si sono manifestate (va dato atto ad esempio dell´impegno dell´ex ministro Pierluigi Bersani). Peccato che l´Italia abbia bisogno di altri rigassificatori e che giacciono nel cassetto oltre una dozzina di validi progetti. In Puglia addirittura ve ne sono tre. Per un Paese come il nostro estremamente dipendente dall´estero per l´approvvigionamento di energia – non abbiamo, ancora, neppure il nucleare – ogni ritardo lo paghiamo in bolletta.Ecco perché il rigassificatore di Rovigo e l´Alitalia sono due facce della stessa medaglia. Da un lato ci sono le esigenze di una nazione che chiede infrastrutture, energia, la possibilità di essere collegata con il resto del mondo. Dall´altro ci sono i veti, le resistenze, il blocco verso qualunque cambiamento. La storia di questi anni è un lungo elenco di no. Dal rigassificatore della British Gas a Brindisi al Pincio di Roma, passando per la Tav e la base Usa di Vicenza. Per non parlare dei no dei sindacati: quello dei piloti Alitalia è un atto di autolesionismo nazionale che si commenta da se. Fino ad ora la politica non ha saputo reagire. Vittima dei comitati locali come di un sistema dei media che tende a favorire le proteste invece dei progetti. L´inaugurazione di Berlusconi questa mattina può essere l´occasione per reagire e invertire la rotta. La politica deve ritrovare la forza di assumersi la responsabilità e di non farsi zavorrare dalle minoranze assordanti. A Napoli per i rifiuti questo è accaduto. Per Alitalia no (o non ancora). A Rovigo ci si è riusciti ma in molto tempo. Ritardi e freni l´Italia non se può più permettere. I Paese con cui competiamo corrono e non ci aspettano. La battaglia del fare è campale per Berlusconi ma non è meno significativa per la sinistra. Al presidente del Consiglio e ai leader dell´opposizione, Veltroni e Casini, l´augurio di inaugurare oggi un nuovo corso, una ritrovata energia politica.


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