Lasciamo perdere la politica. Silvio Berlusconi rappresenta un fenomeno che va ben al di là del suo ruolo di presidente del Consiglio e leader di partito. Non a caso esiste una categoria, il “berlusconismo” e il suo opposto “anti”, che non trova pari negli altri protagonisti del dibattito parlamentare. Negli anni, gli osservatori si sono divisi fra quelli che “Santo subito” e quelli che “Il Caimano”. Lui, il Cavaliere, ovviamente non è nè uno nè l´altro. E´ come una pop star. Dove va, si formano spontaneamente folle di fan e curiosi. E soprattutto, per dirla alla Dagospia, di “gnocche”. Il presidente piace infatti alle signore, dalle giovanissime alle anziane. Si può legittimamente pensare che il pubblico femminile italiano sia attratto dal suo potere e dalla possibilità che lui avrebbe di rendere le fanciulle regine del Parlamento come della tv. Non sapremmo dire. Possiamo però testimoniare che il fenomeno non è solo italiano. L´altra sera, ad una cena del Ppe, Berlusconi è stato accolto dalle delegate straniere come fosse George Clooney. Avrebbero fatto qualunque cosa per una foto con lui: per fortuna, lui non si è risparmiato ed ha accontentato tutte. Dagospia – il sito cult dei tempi moderni – avrebbe potuto dedicare alla serata un titolo “Cafonal oltreconfine”. Così va il mondo. D´altra parte è lo stesso Berlusconi a spiegare ai suoi interlocutori che con un gradimento che supera il 67%, “si può solo scendere”. Questo, è l´effetto della politica.
Berlusconi. Fenomenologia di una pop star
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