Dopo la débâcle alle elezioni amministrative, gli abbandoni spontanei e le epurazioni di parlamentari del Movimento 5 Stelle, sono in molti a interrogarsi sullo stato di salute del partito fondato da Beppe Grillo.
Una ricerca condotta da Lorien Consulting indaga l’evoluzione degli orientamenti dell’elettorato 5 Stelle. Con qualche sorpresa.
UN MOVIMENTO SPACCATO IN DUE
Già a marzo, all’indomani delle elezioni politiche, per Lorien emergeva l’esistenza di due differenti anime tra gli elettori attuali e potenziali del M5S. Differenza che si riscontra anche tra i fedelissimi e i parlamentari che in questi giorni hanno criticato Grillo, come l’espulsa senatrice Adele Gambaro.
LO SMARRIMENTO DEI SOSTENITORI
Da un lato c’è l’area più politico-istituzionale, favorevole ad una soluzione di compromesso e ad alleanze con il centrosinistra per poter governare e cambiare il paese. Tra i simpatizzanti era l’area maggioritaria (53%).
Allo stesso tempo convive con essa un’area movimentista e contraria ad ogni forma di alleanza che è composta per la quasi totalità di persone che avevano effettivamente votato il Movimento (e non solo simpatizzavano per esso).
Tra elettori effettivi e potenziali una costante: l’elettorato del M5S voleva e vuole tutt’ora tornare al voto, possibilmente con una nuova legge elettorale, ma anche subito se necessario.
LA CRISI ELETTORALE DEL M5S
Tutti gli indicatori analizzati da Lorien vedono in il movimento di Grillo perdere consensi.
Oggi nessun simpatizzante dichiara un giudizio “molto positivo”, tuttavia solo 3 mesi fa erano più del 20%). Il M5S perde così il 16% di giudizio positivo sull’operato, scendendo al 21%.
Il bacino potenziale (i simpatizzanti) si riduce dal 34% al 24%, così come l’intenzione di voto è scesa quasi costantemente da poche settimane dopo il voto fino ad oggi (attualmente al 19%)
Anche la figura del leader indiscusso del movimento, Beppe Grillo, esce ammaccata dall’ultimo periodo, anzi, forse è colui che ne ha risentito di più. Il comico ha visto quasi dimezzarsi il proprio giudizio positivo (dal 43% al 24%)
L’EQUILIBRIO TRA FEDELISSIMI e DISSIDENTI
Il calo di consensi ha scosso il movimento cambiandone per Lorien gli equilibri interni.
I cosiddetti dissidenti, l’anima istituzionale e favorevole ad accordi programmatici, traditi dalle scelte di Grillo, si sono notevolmente ridotti (scendendo dal 53% al 45%).
Prendono in considerazione di votare anche per i partiti del centrosinistra e giudicano positivamente l’operato del Governo Letta.
I fedelissimi invece, l’aera più movimentista, si sono mantenuti quasi pari di numero (e quindi in proporzione sono arrivati a rappresentare il 50%).
Gambaro (M5S): il problema del MoVimento è Grillo (fonte video: Sky Tg24)