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L’abbraccio (militare) tra Mosca e Pechino. Esercitazione congiunta nel Caucaso

Si stringe l’abbraccio (militare) tra Russia e Cina. Pechino ha annunciato la partecipazione alle esercitazioni militari russe che si terranno tra dieci giorni nel Caucaso. Dal 2018, anno della prima della prima partecipazione cinese ai giochi di guerra del Cremlino, le relazioni tra i due Stati si sono fatte via via più strette nel campo militare. Il buono stato di salute delle relazioni tra i due Paesi è stato ribadito lo scorso 23 luglio, in occasione dell’ottavo meeting del meccanismo di dialogo tra le parti: Vladimir Putin e Xi Jinping si sono detti felici della cooperazione e dell’amicizia manifestata dai due Paesi durante i difficili mesi della pandemia.

L’ESERCITAZIONE

In una dichiarazione rilasciata dal ministero della Difesa della Repubblica Popolare Cinese, gli apparati di Pechino hanno reso noto ieri che le Forze armate nazionali prenderanno parte all’esercitazione militare russe che si terrà tra il 21 e il 26 settembre nella regione del Caucaso. Le simulazioni antiterroristiche previste durante “Kavkaz 2020”, questo il nome dell’esercitazione, si svolgeranno sia nella regione di Astrakhan (nella Russia meridionale) sia nelle acque del Mar nero e del Mar caspio e vedranno anche la partecipazione di altri Stati (Armenia, Bielorussia, Iran, Myanmar e Pakistan solo per citarne alcuni).

GLI OBIETTIVI

“In questo momento in cui il mondo si sta unendo per combattere la pandemia di Covid-19 – si legge nella nota diffusa dalla Difesa cinese – la partecipazione della Cina alle esercitazioni mira a portare avanti la partnership strategica globale e di coordinamento con la Russia, ad approfondire la cooperazione pratica nell’addestramento militare tra le due forze armate e a rafforzare la capacità delle forze multinazionali di rispondere congiuntamente alle minacce alla sicurezza per salvaguardare la pace e la stabilità nelle regione”. Le autorità cinesi, poi, hanno tenuto a precisare come le esercitazioni non mirino a nessuno Paese e come queste non abbiano a che fare con l’attuale situazione regionale. I mezzi militari di Pechino verranno trasportate nelle aree di addestramento grazie all’impiego dei velivoli cargo Xiang-Y20, già usati per trasportare il materiale sanitario necessario nella città di Wuhan.

L’ABBRACCIO MILITARE TRA PUTIN E XI

Non è la prima volta, però, che le truppe di Pechino prendono parte ad un’esercitazione militare guidata da Mosca. La prima partecipazione cinese, infatti, risale all’esercitazione Vostok-18, ovvero alla più grande esercitazione militare russa dalla fine della guerra che si è tenuta nel settembre 2018 nella Siberia orientale. In quell’occasione, mentre le forze armate del Dragone (circa 3.200 militari e 900 aeromobili) affiancatesi ai 300.000 soldati e quasi 40.000 veicoli russi testavano le proprie capacità in uno scenario che simulava un attacco straniero (bombardamenti aerei e manovre di accerchiamento compresi), Vladimir Putin e Xi Jinping siglavano la ritrovata cooperazione tra i due Stati: una cooperazione che – secondo quanto affermato da Putin – “spazia dalla politica, alla sicurezza e alla difesa”.

UN’IMPROVVISA CHIAMATA ALLE ARMI

Nell’ottica di verificare la prontezza operativa delle forze armate in vista dell’esercitazione di quest’autunno, lo scorso luglio, il presidente Putin ha dato avvio ad un’esercitazione militare del tutto improvvisa. Le manovre, svoltesi in 56 esercitazioni tattiche distinte prevalentemente al confine con gli Stati Nato e nel settore che si affaccia sul Pacifico, hanno visto la partecipazione di circa 150 mila soldati, 26 mila sistemi d’arma, 414 velivoli militari e 106 navi da guerra: un’azione consistente se si considera che l’operazione ha coinvolto circa il 15% delle truppe arruolate da Mosca.



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