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Bielorussia, la Germania chiede la testa di Lukashenko ed interviene anche Trump. Mentre la Lega…

L’Armata rossa di Putin non si è vista. E intanto non si ferma la protesta in Bielorussia contro Alexander Lukashenko, accusato di aver truccato il voto che gli ha conferito il suo sesto mandato presidenziale.

Dopo la grande manifestazione di sabato, si sono registrate agitazioni nei principali stabilimenti industriali del Paese, in uno dei quali, la fabbrica di trattori Mtz, Lukashenko ha subito la contestazione dei lavoratori. In sciopero anche alcuni dipendenti delle emittenti radiotelevisive di Stato.

Il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, ha intanto deciso di convocare mercoledì alle 12 una riunione straordinaria dei capi di Stato e di governo Ue “per discutere la situazione in Bielorussia”. “Il popolo bielorusso ha il diritto di decidere sul suo futuro e di eleggere liberamente il suo leader. La violenza contro chi protesta è inaccettabile e non può essere consentita”, scrive Michel su Twitter.

Il presidente Usa, Donald, ha fatto sapere che segue l’evolversi della “terribile” situazione “molto da vicino”. La pressione più forte arriva comunque dal cuore dell’Europa, dalla Germania, dove ad intervenire sono stati il presidente della Repubblica, Frank-Walter Steinmeier, il neo leader dell’Spd, Olaf Scholz, il portavoce del governo Merkel, Steffen Seibert, e la tedesca Presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.

All’unisono chiedono nuove sanzioni anche se Scholz non ha usato mezze parole: “Lukashenko non ha piu’ una maggioranza nel suo popolo” e “non restera’ in carica a lungo”, ha detto. A Bruxelles si sono quindi attivati i principali gruppi politici al Parlamento europeo che sollecitano la convocazione di nuove elezioni in Bielorussia. In un comunicato congiunto, Liberali, popolari, socialisti, verdi e conservatori chiedono il ritorno al voto, elezioni con osservatori internazionali. Peccato che non abbiano aderito all’iniziativa i parlamentari della Sinistra unitaria europea e Identità e democrazia, cui fa capo la Lega (già in passato molto attaccata per la sua ostentata vicinanza al Cremlino).

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