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Attacco a Parigi. Torna l’incubo terrorismo sulla Francia?

Due persone sono state accoltellate, ferite in modo grave, nei pressi della vecchia sede della rivista Charlie Hebdo, a Parigi – luogo già teatro di un brutale attacco terroristico organizzato da una cellula qaedista nel 2015. L’aggressione è avvenuta davanti al murale che si trova sulla rue Nicolas Appert e commemora le 12 persone uccise nell’attentato contro la redazione delle rivista satirica cinque anni fa.

Il premier Jean Castex ha interrotto un incontro a Pantin dichiarando che “un attacco è stato condotto davanti alla vecchia redazione di Charlie Hebdo, con quattro feriti dei quali due in stato grave. In queste condizioni devo andare al ministero dell’Intero per seguire la situazione”. Castex ha espresso vicinanza alle famiglie dei due feriti, un uomo e una donna, e ha ribadito “il nostro impegno incrollabile nei confronti della libertà di stampa e della lotta al terrorismo”. Ha parlato di terrorismo, e la sua è l’unica voce ufficiale che ne ha fatto riferimento.

A Place Beauvau, il premier e i ministri dell’Interno, Gérald Darmanin, e quello della Giustizia, Eric Dupond-Moretti, hanno subito istituito un gabinetto di emergenza che ha seguito la situazione. Le unità speciali dell’antiterrorismo della polizie e dell’intelligence sono entrate in attività per individuare i fuggiaschi: un uomo è stato arrestato un’ora dopo l’aggressione, mentre un secondo sospettato fermato nel primo pomeriggio. Attualmente non è del tutto chiaro se i due siano complici e chi abbia partecipato direttamente all’attacco.

Il corrispondente da Parigi del CorSera, Stefano Montefiori, ricorda alcuni particolari che potrebbero essere informazioni importanti dietro a quanto successo. In questi giorni sono riprese le minacce a Charlie Hebdo mentre il processo contro gli autori della strage del 2015 entra nella sua terza settimana (anche se oggi è stato sospeso per ragioni di sicurezza). Il giornale ha anche ripubblicato la vignetta satirica contro Maometto che avrebbe innescato la rabbia dei fratelli qaedisti Kouachi, gli autori della strage di cinque anni fa. Tre giorni fa la direttrice delle risorse umane di Charlie Hebdo è stata portata via di corsa da casa dopo avere ricevuto minacce urgenti e circostanziate. Il giornale aveva subito molte altre minacce in questi cinque anni, soprattutto da al Qaeda, ma non si sa se i fatti di oggi siano collegabili.

La caccia all’uomo si è estesa su tutta la città: nel quartiere della vecchia sede della rivista (la nuova è in un luogo segreto) sono state evacuate le scuole e attuate le massime misure di sicurezza. Nella stazione di Richard Lenoir è stata trovata una mannaia che si sospetta possa essere stata usata nell’attacco. Un ritorno a scenari già vissuti per i parigini, vittime degli attacchi jiahidisti in più occasioni, di cui la strage di Charlie Hebdo e il massacro del Bataclan sono gli eventi più simbolici. Chi ha attaccato oggi potrebbe aver scelto il boulevard Richard Lenoir proprio perché è un luogo simbolico.

 



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