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Oltre Scelta civica e Udc, in autunno un nuovo partito. Parola di Dellai

Un nuovo soggetto politico, da realizzare entro l’autunno che vada oltre Scelta civica e Udc nella consapevolezza che non sarà sufficiente un rassemblemant di sigle associative. Ma occorrerà un partito vero e proprio, con solide basi popolari ed europeiste che allontani l’idea baumaniana di partito liquido. E muova i suoi passi nella solidità delle persone e degli elettori. Così il capogruppo di Sc alla Camera Lorenzo Dellai, che in una conversazione con Formiche.net fa il punto sull’azione politica del partito di Monti, anche alla luce delle ultime polemiche con gli (ex? o nuovi?) alleati dell’Udc.

Udc e Sc: come guardare all’Europa senza recriminare sul passato?
Mi auguro che ci sia la volontà comune di andare avanti insieme con l’obiettivo europee 2014. Stiamo affrontando il delicatissimo e difficilissimo passaggio da un’esperienza che si è concentrata su movimenti di tipo civico attorno alla figura di Monti ad una di tipo politico. Il rapporto con l’Udc è una delle questioni aperte sul nostro tavolo e che stiamo affrontando.

In che maniera?
Il tema vero è quale orizzonte politico vogliamo costruire per radicarci e crescere sui territori, all’interno del quale esprimo il personale auspicio di una marcia comune con l’Udc ma anche con altre realtà del mondo associativo e che fanno parte di quella larga fascia di cittadini che non si riconoscono nei partiti principali. Anche la nostra organizzazione politica oggi è inadeguata: ecco perché abbiamo deciso di partire con una fase di vera e propria costituente.

Come terreno comune per individuare nuovi percorsi?
La vera scommessa è trovare una sintesi tra l’ispirazione del popolarismo e quella liberale. Penso ad un’area che rifugga la doppia tentazione di visioni bipolari che di tanto in tanto riemergono: da un lato quella “clericomoderata”, dall’altro quella “radical liberale”. Due prospettive che non mi attirano, mentre invece l’idea è recuperare il popolarismo comunitario e sussidiario, coniugandolo con l’europeismo degasperiano.

Rocco Buttiglione da queste colonne ha proposto un cartello comune, popolare e moderato, per le europee: è possibile?
Non siamo nati per partecipare a una delle due fazioni del vecchio bipolarismo italiano. Non credo che la prospettiva sia semplicemente quella di dar vita ad un cartello con il Pdl. Anche perché è un partito con moltissime contraddizioni.

Se il vostro gap è di matrice organizzativa e se l’Udc ha il vantaggio proprio del radicamento territoriale, perché allora non dare vita ad un soggetto comune?
L’Udc è un partito che esiste da tempo con le sue strutture, noi abbiamo solo i gruppi parlamentari. Per cui intanto provvederemo ad un rafforzamento organizzativo, anche per non smarrire potenzialità. E poi inizieremo un percorso costituente nel prossimo autunno per la realizzazione di un nuovo soggetto politico.

Quindi sta annunciando la nascita di un nuovo contenitore oltre Sc e Udc?
Vogliamo dare voce a quella fetta di elettorato che non si riconosce nell’attuale configurazione politica. Ciò si concretizza, aprendo una nuova fase politica non semplicemente con una fusione, quasi societaria, tra due realtà come Sc e Udc. Che saranno parti costitutive di un’area politica nuova a cui servirà lavorare per quanto concerne contenuti e linguaggi. Mi auguro che questo sforzo conduca, in autunno, alla nascita di un soggetto politico che superi il pregresso, nella consapevolezza che non sarà sufficiente un rassemblemant di sigle associative. Ma occorrerà un partito vero e proprio, con solide basi popolari ed europeiste che allontani l’idea baumaniana di partito liquido. E muova i suoi passi nella solidità delle persone e degli elettori.

twitter@FDepalo

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