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L’ambiente oltre la crisi. Il momento di agire è ora

Di Pietro Vignali

La Giornata dell’Ambiente celebratasi qualche giorno fa in tutto il mondo ci ha fornito un’occasione. Ci ha dato la possibilità per riflettere su tematiche che anno dopo anno sono sempre più cruciali per il nostro futuro. Auspico che parole come sostenibilità, responsabilità e biodiversità si trasformino definitivamente in pilastri, in valori pregnanti della nostra quotidianità. Dobbiamo pensare ad un futuro diverso che deve necessariamente poggiare sul concetto della responsabilità e quello della sostenibilità in campo ambientale, senza farne una bandiera di destra o di sinistra.

SOSTENIBILITÀ E RESPONSABILITÀ: RAGIONIAMOCI NEL 2020

Mi rendo conto che cambiare le cose sia molto complesso. Uno dei problemi più difficili da risolvere è coniugare lo sviluppo sfrenato di Paesi come l’India e la Cina con la compatibilità ambientale. So per certo che la Cina affronta con preoccupazione il tema già da diversi anni. Nel 2005 venni invitato dall’allora sindaco di Shangai al China Industry Expo, conferenza incentrata proprio sulla compatibilità tra sviluppo economico e tutela ambientale. Ricordate le immagini delle città cinesi dove non si riusciva a vedere il cielo a causa dell’inquinamento? Ecco, qualche passo in avanti è stato fatto, ma non basta.

Tornando all’Italia, se fino a qualche anno fa parlare di economia sostenibile veniva preso come utopistico, oggi, per fortuna, l’attenzione alle tematiche ambientali si è fatta sempre più diffusa. La crisi del 2008 e anche quella che stiamo vivendo a seguito del Covid-19 hanno certamente cambiato lo schema del nostro modello economico-sociale e sono ricomparsi i limiti del nostro modello di sviluppo. Occorre veramente pensare ad un futuro basato sulla sostenibilità e sulla responsabilità. Una responsabilità estesa che possa unire istituzioni, terzo settore, cittadini e imprese grazie a riforme incentivanti anche sul piano fiscale per costruire un nuovo modello economico-sociale per la salute complessiva soprattutto delle fasce più deboli della popolazione.

ECOSOSTENIBILITÀ: ECCO COME PORTAMMO PARMA DAL 69’ AL 3’ POSTO IN ITALIA

Riflessioni importanti, decisive per il nostro futuro, riflessioni che furono oggetto anche della quinta Conferenza Mondiale su Ambiente e Salute che eravamo riusciti ad organizzare insieme con il ministero dell’Ambiente e della Salute e l’Oms proprio a Parma (prima ed unica città in Italia ad ospitare questo evento che aveva riunito più di 100 ministri) alla luce dei risultati che la mia città aveva raggiunto dopo anni di politiche e investimenti ingenti nei settori ambientali e della mobilità sostenibile.

Nel corso della mia attività istituzionale il tema ambiente ha sempre ricoperto un ruolo primario. Gli ho dedicato 13 anni di duro e intenso lavoro, sia come Assessore all’Ambiente e alla Mobilità del Comune che come Sindaco. I risultati sono stati importanti. Riuscimmo ad impostare politiche ambientali (prima praticamente inesistenti) in tutti i principali settori e a rivoluzionare la mobilità di Parma anche in un periodo in cui se parlavi di queste tematiche venivi preso come un marziano. Parma, sotto il nostro operato, è passata dal 69’ (maglia nera) al 3’ posto nella classifica delle città più ecologiche d’Italia con una menzione speciale proprio sulla mobilità sostenibile.

Economia circolare, energia da fonti rinnovabili, decarbonizzazione, logistica, infrastrutture e mobilità sono senza dubbio gli aspetti cruciali. Le infrastrutture non vanno intese in senso antitetico all’ambiente ma sono investimenti determinanti. Pensiamo a come ha rivoluzionato la mobilità del nostro Paese, soprattutto nel tratto Milano-Roma, l’investimento fatto sull’alta velocità. Lo stesso investimento va fatto per il trasporto merci e nel potenziamento strutturato del trasporto pubblico urbano. Durante il mio mandato avevo portato il contributo comunale al potenziamento del trasporto pubblico al livello più alto in Italia e avevamo costruito linee innovative come l’happy bus attraverso l’acquisto di oltre 45 mezzi a metano con motori innovativi che allora erano stati poi sperimentati proprio in Cina e piccole navette veloci, moderne dedicate al tragitto parcheggi scambiatori-centro storico.

COSA SI PUÒ FARE PER SALVAGUARDARE L’AMBIENTE IN ITALIA

È necessario investire anche sul car e bike sharing, sui mobility manager aziendali, sulle navette aziendali e sul city logistic con mezzi a metano. Occorrerà inoltre rivedere completamente anche il tema della distribuzione delle merci all’interno delle città che in futuro andrà razionalizzato e fatto solo con mezzi elettrici e quello della logistica in generale con il coinvolgimento dei gestori dei tratti autostradali. Non si può  pensare di affrontare il problema dell’inquinamento dei centri cittadini senza occuparsi delle migliaia di mezzi pesanti a diesel che transitano in autostrada tangenti alle città. Nel mio ruolo di presidente della conferenza degli assessori all’ambiente (500 città partecipanti) avevo aperto un confronto con la società autostrade per cercare di corresponsabilizzarla e coinvolgerla nelle politiche e negli investimenti per migliorare la qualità ambientale. In quel periodo come presidente della conferenza nazionale e in collaborazione con il ministero dell’Ambiente abbiamo investito più di 24 milioni di fondi ministeriali incentivando la conversione a gas di oltre 75000 veicoli e la costruzione di distributori a metano per flotte pubbliche.

In ogni caso, la mobilità va rivoluzionata. Urge puntare sull’elettrico ed è necessario incentivare sistemi alternativi alle auto private. A Parma facemmo costruire 90 km di nuovi percorsi ciclabili incentivando l’acquisto di oltre 5000 bici elettriche. Realizzammo poi isole ambientali nel centro che in poco tempo si trasformarono nel salotto della città.

Concludo facendo un plauso ai giovani. Più di altre fasce di età hanno capito che il tema ambiente è centrale per il proseguio del nostro equilibrio vitale. Bravi, continuate così, siete voi la nostra principale arma per affrontare un nemico grande, pericoloso e attuale. Non futuro.

 

 



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