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La rete regge. Prova Covid-19 superata e ora la sfida è il 5G. Ecco come

5G

Nessun blackout. Le reti hanno retto il sovraccarico di traffico dovuto all’epidemia di coronavirus e al moltiplicarsi delle connessioni da remoto dovute allo smart working e alle video lezioni a distanza. Adesso la sfida per i nostri maggiori operatori di telecomunicazioni è quella di essere pronti con l’appuntamento del 5G perché esiste una domanda molto importante di infrastrutture e l’Italia per quanto riguarda la banda ultra larga soffre ancora di un digital divide importante.

Tutto questo senza dimenticare che al di là della pandemia, nei prossimi anni verranno create esperienze digitali con tecnologie avanzate – realtà virtuale e aumentata, streaming 16K, Intelligenza Artificiale, IOT intelligente – che necessitano di sempre maggiori investimenti per potenziare l’infrastruttura internet.

Sono alcuni elementi emersi da una tavola rotonda online “Costruiamo oggi l’internet del futuro insieme” organizzata da Cisco (non solo impegnata nell’hardware di rete, ma adesso si propone anche come software company per la crescita delle reti di nuova generazione) che ha visto dialogare Tim, Vodafone, WindTre e Fastweb sulle strategie da adottare per il post Covid-19.

Ad aprire e moderare i lavori è stato Paolo Campoli, senior director di Cisco che ha sottolineato come durante il lockdown le reti abbiano tenuto, il traffico sia “aumentato del 33% con 200 miliardi di richieste processate al giorno, dimostrando ancora una volta la centralità della connettività”.

Dati ancora maggiori per Tim che, proprio durante la fase più acuta della pandemia ha lanciato diverse iniziative come i Giga senza alcun tetto sul telefonino, chiamate illimitate per il fisso, accesso gratuito a Tim Vision dalla rete fissa, e 100 giga al mese per i telefonini delle imprese. “Noi abbiamo registrato incrementi del traffico anche superiori all’80% sul fisso – ha detto Michele Gamberini chief technology and information officer – e del 40% sul mobile, con un cambiamento anche della fascia di utilizzo con un vero e proprio boom in quella diurna dalle 9 alle 16.30 che sono raddoppiate”.

Stessa situazione anche per Vodafone anche essa impegnata nella fase del lockdown a sostenere le famiglie con l’offerta indirizzata a tutti gli studenti, a partire dalle scuole superiori per favorire l’accesso al digital learning. Marco Zangani, responsabile mobile access engineering, ha sottolineato come si sia gestita “una enorme mole di traffico lavorando sostanzialmente da remoto con 100mila dipendenti che hanno operato da casa e con 6 milioni di videochiamate al minuto al giorno. Hanno funzionato molto bene i virtual team, dovremmo abituarci a questa modalità anche il futuro”.

La strategia infrastrutturale di Fastweb invece si è concentrata nel piano per l’espansione della rete in tecnologia Fixed Wirless Access 5G sia in termini di investimenti che di obiettivi di copertura. Marco Arioli, head of network engineering ha sottolineato come si sia registrato un vero cambiamento anche “nel profilo dell’utilizzo della rete, prima era prettamente serale dalle 18 in avanti, mentre adesso con lo smart working e le lezioni a distanza sono aumentate le connessioni nella fascia diurna con l’utilizzo di nuove applicazioni con il gaming online aumentato nel nostro caso del 300%”.

Un grande lavoro anche da parte di Wind Tre che ha stanziato recentemente 6 miliardi per i prossimi 5 anni per incrementare le infrastrutture di rete. “La situazione straordinaria delle ultime settimane ha sottoposto le reti di telecomunicazione a picchi di traffico inattesi – ha spiegato Benoit Hanssen, Cto di WindTre – ma grazie al nostro nuovo network con circa 20 mila siti di trasmissione ‘5G Ready’, inaugurato proprio poco prima dell’emergenza possiamo confermare di essere riusciti a garantire con continuità servizi di elevata qualità e affidabilità. Abbiamo agito costantemente sulla nostra rete, con interventi mirati a sostenerla e ora è molto importante continuare a investire per evolvere e modernizzare ulteriormente infrastrutture e sistemi, in modo da rispondere alla necessità crescente degli italiani di lavorare e studiare da remoto”.



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