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Covid-19, gli italiani sono stufi della tregua istituzionale. Report Swg

Avviso ai naviganti: l’“unità nazionale” non s’ha da fare. Non la vogliono anzitutto gli elettori, che si sono stufati del clima di “tregua” imposto dalla crisi sanitaria alla politica e vogliono tornare a marcare i rispettivi territori. È quanto emerge dall’ultima rilevazione di Swg, “Radar. Niente sarà più come prima”, che fotografa umori e malumori degli italiani alle prese con la nuova Fase 2.

OPPOSIZIONE TROPPO MORBIDA

Non è un caso che, nell’ultima settimana, siano stati i tre partiti di opposizione a mettere la retromarcia. La Lega passa dal 27,8% al 27%, FdI dal 14,6% al 14%, FI dal 6% al 5,7%. Piccole scosse di assestamento, che però qualcosa dicono del clima che si respira. Il sondaggio Swg lo spiega bene, dati alla mano: “È tempo di archiviare la fase di dialogo e tornare ad intervenire in maniera decisiva”. Questo chiedono gli elettori dei partiti di opposizione ai loro leader. Basta caminetti e ricevimenti a Palazzo Chigi, è tempo di tornare in trincea. Per il 59% degli intervistati bisogna “fare un’opposizione forte” perché “non siamo più nella fase di emergenza”.

CONFUSIONE NEL M5S

In casa rossogialla, in verità, si sorride a metà. Se infatti il Pd di Nicola Zingaretti incassa quasi un punto percentuale in sette giorni (da 19,5% a 20,6%), lo stesso non può dire il M5S, che passa da 16,7% a 16%. Complici, forse, i dubbi amletici del suo elettorato su buona parte degli ultimi provvedimenti di governo, e su gli eventi-spot che hanno segnato il Conte-bis negli ultimi giorni.

IL CASO BONAFEDE…

Tra i primi, spicca il decreto con cui il ministro Alfonso Bonafede (che questo mercoledì affronterà una insidiosa mozione di sfiducia al Senato) ha messo agli arresti domiciliari alcuni criminali, compresi boss mafiosi, causa Covid-19. Per il 56% degli elettori M5S è stata una mossa sbagliata, e così per il 66% dei dem. Per i simpatizzanti di Fdi (70%) e Lega (67%), la scarcerazione è addirittura il segno di una collusione fra istituzioni e mafia (alla faccia del clima di distensione).

…E IL MES

Ma il caso più clamoroso è ancora una volta quello del Mes. I numeri Swg dimostrano che, qui, le sirene gialloverdi hanno un impatto sull’elettorato grillino. Che, sia pure con una maggioranza ristretta (52%), propende per il no al Mes. Il 69% degli elettori del suo alleato al Nazareno dicono invece un sonoro sì. Separati in casa.

RISCATTO SÌ O NO?

Un po’ di sintonia fra compagni a Palazzo Chigi si ritrova sul caso di Silvia “Aisha” Romano, la cooperante italiana liberata in Somalia dopo 18 mesi di prigionia e tornata a casa fra applausi e tante polemiche. Per metà Italia (aveva svelato un precedente sondaggio Swg) quel riscatto non era da pagare. Gli elettorati di Pd e M5s, almeno su questo, si trovano sulla stessa barca: divisi a metà (favorevoli al riscatto, rispettivamente, il 50% e il 47%).

I PROVVEDIMENTI

Il governo può tirare un (timido) sospiro di sollievo sul Decreto Rilancio: circa la metà degli italiani (52%) promuove le nuove misure, bocciate dal 32% degli intervistati. Fra questi, un terzo si lamenta del ritardo, e un altro terzo le reputa insufficienti per aiutare le imprese a ripartire.

Continua invece a infervorare gli animi l’interminabile epopea delle mascherine. Una maggioranza (relativa, il 28%) ha gia emesso il suo verdetto: se non si trovano a prezzi calmierati, o non si trovano affatto, la responsabilità è del commissario straordinario Domenico Arcuri.



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