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Chi sono i congiunti, spostamenti, sport, aperture e non solo. La nota del Viminale

Il Viminale in una circolare ai prefetti ha fatto chiarezza sulle misure da applicare a partire da domani. La direttiva riepiloga nel dettaglio tutte le misure su spostamenti, attività motoria e sportiva, cerimonie funebri, attività commerciali, servizi di ristorazione, attività produttive rimandando poi alle sezioni faq dei siti del governo e del ministero (“in costante aggiornamento”) e si fa “riserva di fornire ulteriori chiarimenti e precisazioni in merito alle modalità di attuazione delle misure” in questione.

CONGIUNTI

Il termine congiunti ricomprende “i coniugi, i rapporti di parentela, affinità e di unione civile, nonchè le relazioni connotate da ‘duratura e significativa comunanza di vita e di affetti'”, come stabilito da una sentenza della Cassazione del 2014. L’ambito a cui si riferisce l’espressione congiunti, viene spiegato nel documento, “può ricavarsi in modo sistematico dal quadro normativo e giurisprudenziale”.

SPOSTAMENTI

Il Dpcm sulla fase 2 consente il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza ma una volta rientrati, “non saranno più consentiti spostamenti al di fuori dei confini della regione in cui ci si trova”, a meno che non ci siano “comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute”. Riguardo alle prescrizioni sugli spostamenti, la valutazione dei casi concreti “dovrà essere affidata ad un prudente ed equilibrato apprezzamento…che conduca ad un’applicazione coerente delle disposizioni contenute” nel Dpcm sulla Fase 2.

SPORT

“È consentita, anche agli atleti e non, di discipline non individuali, come a ogni cittadino, l’attività sportiva individuale, in aree pubbliche o private, nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri e rispettando il divieto di ogni forma di assembramento”. Si apre così alla ripresa degli allenamenti per le squadre.

AZIENDE

Le aziende non dovranno più inviare ai prefetti richieste di autorizzazione o la comunicazione preventiva per la ripresa delle attività produttive industriali e commerciali. Il sistema sulla verifica della sussistenza delle condizioni per la ripresa viene sostituito con un “regime di controlli sull’osservanza delle prescrizioni” contenuti nei protocolli in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Così una circolare inviata oggi dal Viminale ai prefetti sulle prescrizioni in vigore da domani e fino al 17 maggio. “A fronte dell’esigenza di sostenere il riavvio del tessuto produttivo economico nazionale – indica la circolare – si pone l’imprescindibile necessità di garantire la sicurezza dei lavoratori e di assicurare idonei livelli di protezione negli ambienti di lavoro”. Per questi obiettivi sarà determinante attivare “un adeguato sistema di controlli, teso a verificare la puntuale osservanza delle prescrizioni poste a presidio delle tutele e ad applicare le eventuali, relative sanzioni”.

AUTOCERTIFICAZIONE SI O NO

Nella circolare inviata dal Viminale ai prefetti sulle nuove misure per la fase 2 in vigore da domani e fino al 17 maggio non viene citato il modulo di autocertificazione finora esibito dai cittadini al momento dei controlli ma l’autocertificazione può comunque essere richiesta dalle forze di polizia. In particolare, secondo quanto si legge nel provvedimento, “le circostanze giustificative di tutti gli spostamenti ammessi, in caso di eventuali controlli, possono essere fomite nelle forme e con le modalità consentite”. “La giustificazione del motivo di lavoro – è scritto nella circolare – può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata”.

PIANTE E FIORI

Oltre a vendita di generi alimentari, tabaccai farmacie e parafarmacie, si segnala la possibilità di riaprire “il commercio al dettaglio di fiori, piante, semi e fertilizzanti”.

LA NOTA

“Ferma restando l’assoluta necessità di far leva sul senso di responsabilità dei singoli cittadini, il quadro complessivo delle misure adottate (in materia di spostamenti delle persone, ndr) impone di trovare un punto di equilibrio tra il primario obiettivo di salvaguardare la salute pubblica, da perseguire essenzialmente con il divieto di assembramento e, più in generale, con il distanziamento interpersonale e ogni altra forma di protezione individuale, e l’esigenza di contenere l’impatto sulla vita quotidiana dei cittadini”, viene raccomandato nella direttiva inviata dal Viminale ai prefetti con riferimento alle misure di contenimento del contagio da coronavirus valide da domani per la cosiddetta fase 2.
“In questo ambito – sottolinea il documento, firmato dal capo di gabinetto Matteo Piantedosi – la valutazione dei casi concreti dovrà essere affidata ad un prudente ed equilibrato apprezzamento che, nella prioritaria considerazione delle specifiche finalità sanitarie sottese alle predette, essenziali misure, conduca ad un’applicazione coerente delle disposizioni contenute nel dpcm in parola”.



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