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Il Patto per il Paese a cui guarda il sindacato

“Il sindacato ha dimostrato di agire con responsabilità ed attenzione in questa difficile fase di emergenza sanitaria per tutelare i lavoratori”. Lo ha detto Paolo Pirani, segretario generale della Uiltec, in occasione della Giornata mondiale per la Salute e Sicurezza sul Lavoro che si è celebrata oggi. Il sindacato che rappresenta i lavoratori dei settori dei tessili, dell’energia e del chimico-farmaceutico ha riunito in videoconferenza l’esecutivo nazionale a cui sono intervenuti, tra gli altri, il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, e il sottosegretario di Stato al Lavoro ed alla Previdenza sociale, Francesca Puglisi.
SINDACATO COME SOGGETTO COSTITUENTE 
“Servirà  – ha ribadito Paolo Pirani – per la ripresa completa, un grande lavoro dei Comitati per l’Emergenza in Azienda, costituiti sulla base dei due protocolli del 14 marzo e 24 aprile, per agire insieme per costruire le condizioni migliori di apertura.
Servirà collaborazione, coinvolgimento e partecipazione, serviranno nuovi comportamenti da parte dei lavoratori, delle aziende e dei cittadini. Questa fase di emergenza ci ha insegnato che la sicurezza e la salute sul lavoro dovranno costituire il tema centrale di tutte le attività sindacali, così come dovranno esserlo per le istituzioni, per il governo, a partire dal dicastero del Lavoro”. Il ruolo del sindacato è stato presentato da Pirani come la struttura portante del sistema nel difficile contesto attuale: “Siamo stati – ha detto – un vero e proprio soggetto costituente della democrazia italiana. Lo abbiamo dimostrato stipulando i protocolli sulla sicurezza con quelle imprese che hanno continuato a produrre assicurando beni e servizi essenziali. È giusto tenere aperte filiere produttive grazie alla professionalità di addetti a cui va garantita la salute. Allo stato, purtroppo, non risultano risolti molti problemi di chi lavora, di chi si ritrova i figli a casa, di chi soffre la mancanza di reddito a sostegno suo e della propria famiglia. Sui luoghi di lavoro bisogna starci sicuri: non bastano guanti e mascherine, perché occorre una nuova organizzazione del lavoro. Una parte importante dei finanziamenti europei devono essere utilizzarti per rafforzare la sanità nazionale, quella sul territorio, aiutando sempre le persone in difficoltà”. Il leader della Uiltec ha ricordato ancora u a volta il ruolo dei settori di riferimento: “Ci siamo trovati – ha sottolineato Pirani – di fronte ad una fase di chiusura non totale, e molte attività essenziali sono sempre rimaste in marcia. Tra queste molte realtà dei nostri settori. L’impegno dei lavoratori e dei nostri delegati tendente a mantenere tutto in marcia ed  in sicurezza è stato enorme. Agli addetti che non hanno mai smesso un minuto di lavorare per garantire la continuità delle produzioni va la nostra gratitudine.Purtroppo, ci sono state anche situazioni molto critiche dove centinaia di aziende hanno chiesto deroghe ai prefetti senza averne diritto e soprattutto senza le minime condizioni di sicurezza. Le nostre azioni di lotta sono state importanti per garantire la salute e la sicurezza”.
IL GOVERNO RIAFFERMA LO SPIRITO CONCERTATIVO  
“Garantiremo gli ammortizzatori sociali in modo estensivo” ha subito assicurato il Sottosegretario Francesca Puglisi”. “Nessuno – ha continuato – era preparato ad affrontare una crisi così drammatica e vanno ricordate le vittime tra i medici, infermieri, il personale sanitario e le forze dell’ordine cadute nell’adempimento del dovere. Il governo ha deciso d’agire col metodo concertativo, condividendo ogni scelta nella crisi economico-sanitaria. Col ministro Catalfo e col dicastero della Salute abbiamo istituito l’apposito tavolo per attuare il decreto 81 e il piano che ne deve seguire. I 1089 morti sul lavoro registrati nel 2019 e il vistoso aumento delle malattie professionali sono un segnale indicativo. Occorre cambiare la ‘governance’ della tutela esercitata attraverso controlli a livello territoriale basati sul rafforzamento dell’organico dei controllori, ma che vadano anche oltre il regime sanzionatorio per migliorare il benessere di chi lavora. Bisogna garantire la sicurezza degli operai, continuare ad assicurare lo ‘smart-working’ per tutto il personale amministrativo, determinare la giusta assistenza alle famiglie. E valorizzare Insil, Ispettorato del Lavoro e l’Arma dei carabinieri preposta ai controlli in questione. Le politiche industriali non le possono fare i prefetti, perché il rilancio del Paese passa da scelte concordate tra esecutivo e le parti sociali”.
UN GOVERNO CHE STA ATTENTO ALLA SICUREZZA 
“Questo governo ci ha detto di voler badare alla sicurezza sul lavoro e noi abbiamo sposato questa causa”. Così il leader della Uil, Carmelo Barbagallo ha chiosato in chiusura dei lavori dell’evento “in remoto” voluto della Uiltec che ha definito come “una iniziativa di eccellenza”. Ma il dirigente sindacale ha anche ricordato il problema delle deroghe avanzate dalle imprese ai prefetti : Erano 105mila appena abbiano firmato il primo protocollo sulla sicurezza; sono salite a 200mila subito dopo che abbiamo condiviso il secondo protocollo. Dobbiamo fare attenzione, perché come sta succedendo in Germania, allentare i vincoli significa far salire i contagi. Dobbiamo rilanciare l’Italia, nel rispetto della salute e della sicurezza, evitando di litigare tra tutti e su tutto. Ci vuole un ‘Patto per il Paese’ basato sulla effettiva coesione. Sono fiducioso”.

 


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