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Brucia l’Europa, ma anche la casa di Draghi. Coincidenza o complotto?

La notizia, prima di tutto. A batterla sono le agenzie stampa poco dopo l’una di notte. “Paura a Città della Pieve, in Umbria, per l’incendio scoppiato nella casa dell’ex presidente della Banca centrale europea Mario Draghi. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco intorno alle 23 di ieri”. Notizia drammatica ma per fortuna con rassicurazione: “Le fiamme sono state domate e non ci sono stati feriti”. Precisazione ulteriore: “L’ex numero uno dell’Eurotower, che ha scelto la cittadina umbra come buen retiro, si trovava nell’abitazione al momento dell’incendio”. Insomma un bello spavento ma, come si usa dire, tutto bene quel che finisce bene. Peccato che…

L’incendio a casa Draghi si è sviluppato in una notte del tutto particolare. Quella forse più difficile per l’Eurogruppo, diviso come non mai sulle misure economiche da adottare per aiutare gli Stati a fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Non è che una (infelice) coincidenza ma è talmente forte da sollevare perplessità che infatti divampano nella Rete e sui social media.

Fra i primi, e più acuti, a cogliere la notizia è Germano Dottori, esperto di politica estera ed intelligence. Ecco cosa scrive su Twitter (in tempo reale). “Dunque, esaminiamo i fatti. L’Italia è quasi in ginocchio. Combatte la battaglia della vita all’Eurogruppo con un governo non proprio fortissimo. Draghi fa interventi d’alto profilo. E stasera gli va a fuoco la casa. Con lui dentro. Coincidenze, di certo, ma impressionanti”. Rispondendo ai dubbi dei suoi follower, l’esperto spiega: “Non è un banchiere di formazione e cultura ‘renane’. Al contrario, è di estrazione anglosassone. Nemico del rigore bancario tedesco. Ha chiesto pochi giorni fa più debito pubblico e condono di parte dei debiti privati”.

Un giornalista, Cesare Sacchetti, è ancora più esplicito. “La coincidenza è che l’incendio scoppi ora che Draghi sia vicino a diventare premier. Avvertimento e guerra tra élite in corso?”.

Inutile dire che le teorie complottiste sono praticamente esplose. L’occasione è troppo ghiotta. A noi piace sottolineare che l’incendio è stato rapidamente domato e senza danni alle persone, a partire da Mario Draghi. La sua voce resta più forte delle fiamme, quelle che si levano dalle parti di Bruxelles.



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