Skip to main content

Dalla scuola alla salute, perché ci serve una Rete forte. L’analisi di Frosini

Di Tommaso Edoardo Frosini

Ieri, nell’epoca dell’illuminismo, era “la filosofia in soccorso de’ governi” oggi, nel tempo del pessimismo dovuto al Coronavirus, è la tecnologia che soccorre i governi e pure i governati. Chi ha sempre creduto negli aspetti prevalentemente benefici della tecnologia non si meraviglia. Chi, invece, ha ritenuto che l’innovazione tecnologica fosse una sorta di epidemia in grado di azzerare i rapporti umani e di distruggere le fondamenta della democrazia si dovrebbe ricredere. La tecnologia consente l’esercizio di diritti costituzionali anche e soprattutto durante una situazione di emergenza, che restringe e comprime gli spazi individuali e collettivi.

SCUOLA 4.0

Iniziamo dal diritto all’istruzione: con la chiusura di scuole e università per l’emergenza dell’epidemia, le lezioni si svolgono e si apprendono online. Tutti i livelli di istruzione – primaria, secondaria e universitaria – si sono organizzati con piattaforme digitali, in grado di assicurare continuità al funzionamento delle scuole e delle università. Smartphone, tablet e personal computer sono diventati gli strumenti grazie ai quali gli studenti possono seguire le lezioni e interagire con i loro insegnanti, i quali a loro volta impartiscono la lezione per il tramite della Rete.

SMART WORKING E LAVORO AGILE

Prendiamo poi il diritto al lavoro: oggi, dopo la riduzione degli orari degli uffici e del commercio e il divieto a muoversi da casa, si è valorizzato lo smart working, ovvero il “lavoro agile”, quale modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e organizzato per remoto, attraverso l’uso dei computer e di Internet. Moltissimo lavoro può essere trasformato in telelavoro da casa, senza che ne risenta la produttività e con il risparmio in termini economici che comporta “andare a lavorare in ufficio”.

GIUSTIZIA TELEMATICA

Prendiamo il diritto alla giustizia: oggi, dopo i provvedimenti che impongono l’annullamento di udienze svolte in tribunale, si può benissimo utilizzare e così valorizzare il processo telematico, non solo e non tanto per le notifiche con la firma digitale, ma anche attraverso una serie di atti processuali che possono essere svolti in via remota, come per esempio le udienze e le camere di consiglio da svolgersi in teleconferenza.

DIRITTO ALL’INFORMAZIONE

Ancora, prendiamo il diritto all’informazione: il diritto a informare e a essere informati si manifesta in maniera espansiva per il tramite della rete Internet, dove le fonti dell’informazione sono globali e quindi sicuramente pluralistiche. Chiunque può informarsi (e informare) attingendo a una quantità enorme di notizie provenienti da tutto il mondo.

TECNOLOGIA E SALUTE

Infine, prendiamo il diritto fondamentale alla salute: unico diritto al quale la Costituzione riserva l’aggettivo “fondamentale” (all’articolo 32). È inutile dire quanto sia importante, anzi fondamentale, la tutela della salute dell’individuo, da sempre e non solo oggi al tempo del Coronavirus. Qui il contributo della tecnologia, come prodotto della scienza resa operativa, è davvero decisivo. Tutti i centri di ricerca e i laboratori medici lavorano meglio e di più grazie all’apporto fornito dagli strumenti tecnologici. Solo Internet consente di dialogare in rete fra tutti i laboratori nel mondo, che sono impegnati nella ricerca medica per ottenere nuovi farmaci e nuove cure. E l’intelligenza artificiale rappresenta un supporto determinante per la ricerca scientifica nel campo della sanità. La tecnologia è davvero in soccorso dei governi e della cittadinanza.

DIGITAL DIVIDE E ACCESSO ALLA RETE

I diritti continuano a essere esercitati e tutelati per il tramite dell’ausilio tecnologico. A una condizione imprescindibile: che è quella di garantire il diritto all’accesso a Internet. Tutti devono essere messi in condizione di accedere alla Rete per esercitare i diritti di cittadinanza. Bisogna garantire ai cittadini la velocità massima delle reti a banda ultralarga, tipicamente reti FTTH.

INVESTIMENTI E VOUCHER

Bisogna farlo attraverso un mirato investimento del fondo già assegnato al ministero dello Sviluppo economico di 1,3 miliardi di euro. Qui si propone di attivare dei voucher, di diverso importo, in favore delle persone fisiche, delle piccole e medie imprese, di scuole e centri per l’impiego. Un finanziamento da spendere direttamente con l’operatore che fornisce il servizio in grado di assicurare, tramite la fibra ottica, la velocità di un gigabit al secondo. L’obiettivo è quello di portare l’Italia a essere, in Europa, il modello della Gigabit society. Basta crederci, basta volerlo.



×

Iscriviti alla newsletter