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100milioni di grazie! Italia-Usa: ecco gli aiuti degli amici veri

Gli Stati Uniti stanno inviando 100 milioni di dollari di aiuti all’Italia per assistere il governo di Roma nel contenere l’epidemia prodotta dal nuovo coronavirus SarsCoV2. Il presidente Donald Trump lo ha annunciato durante una conferenza stampa lunedì. Saranno apparecchiature “chirurgiche, mediche e ospedaliere”, inviate perché gli Stati Uniti hanno “un potenziale in eccesso, una quantità aggiuntiva di cui non abbiamo bisogno”.

Precisazione che seguirà anche la linea America First del presidente — necessità in fase elettorale d’altronde — ma non sminuisce la portata enorme dell’aiuto. Negli aiuti sarebbero compresi anche i kit utili per i test rapidi: dovrebbero permettere una campagna di testing molto ampia, un elemento necessario per garantire la possibilità di ripartenza e normalità.

L’annuncio da Washington arriva dopo una telefonata di Trump a Palazzo Chigi che il premier italiano, Giuseppe Conte, descrive come una “conversazione lunga e amichevole”. Conte ha commentato di essere “molto grato per la solidarietà e il sostegno degli amici americani. Continuiamo a lavorare insieme per vincere questa difficile sfida” prodotta dall’epidemia.

Gli Stati Uniti sono il paese più colpito in termini di persone testate positive, mentre l’Italia il primo per numero di morti: la solidarietà in questi momenti di difficoltà ripercorre una linea di alleanza e amicizia storica. E segue necessità prodotte da un contest geopolitico che si è creato attorno alla crisi sul suolo italiano.

Cina e Russia hanno cercato di portarsi in vantaggio sfruttando l’emergenza sanitaria come vettore per interessi di politica estera, e in parte anche interna. La Russia ha inviato una vistosa missione medico-militare; la Cina ha inviato varie forme di aiuti che hanno ricevuto molta attenzione e gratitudine da parti del governo italiano. Gli Usa hanno da subito mobilitato aziende e attori provati, che però inizialmente hanno ricevuto poca copertura dai media e tiepidi ringraziamenti da parte dell’esecutivo.

La spinta sugli aiuti americani è stata avviata dal Pentagono, che ha mobilitato diverse strutture di assistenza dalle basi europee. E continuata dal dipartimento di Stato (oggi il segretario Mike Pompeo, di origini italiane, dal suo account Twitter personale condivideva la canzone “Aprirai una via”, traduzione in italiano di “Waymaker” di Michael W. Smith, musicista evangelici “preferito” dal segretario che l’ha dedicata “alla mia famiglia e ai miei amici in Italia. Stiamo pregando per voi. Siate rincuorati. Lui è in mezzo a noi”).

L’annuncio del presidente è la chiusura di un quadro, che arriva direttamente da Trump, ma su cui ha lavorato tutta la macchina delle relazioni Italia-Usa. Su tutti, il lavoro incessante dei due ambasciatori a Washington e a Roma, Armando Varricchio e Lewis Eiesenberg.

 

 



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