Un colpo a Roma e uno a Bruxelles. Il via vai di aiuti da Russia e Cina in Italia ha già sortito questo effetto: aggiungere benzina sul fuoco sulla già non idilliaca immagine pubblica dell’Ue nello Stivale. Lo spiega Le Monde con un lungo articolo intitolato: “La generosità molto interessata di Russia e Cina per l’Italia”.
L’Italia è al centro di una donors competition che, nota il celebre quotidiano francese, forse non è così disinteressata. “È una bella guerra, sarebbe il caso di dire” scrivono Frédéric Lemaître e Isabelle Mandraud. Passi l’arrivo cinematografico dei 52 medici cubani in ossequio a una “missione rivoluzionaria”, che sono partiti alla volta del Belpaese abbandonando un’isola “che è terribilmente carente di mezzi”.
“In altri casi, come quello di Cina e Russia, la solidarietà ha preso le sembianze della propaganda”, scrive il giornale parigino, riportando le parole dell’Alto rappresentante dell’Ue Josep Borrell, che ha di recente invitato gli Stati membri a distinguere fra “la lotta per l’influenza e la politica della generosità” e ha sottolineato la “componente geopolitica” degli aiuti da Mosca e Pechino.
Non solo a Roma sono destinate le operazioni di sostegno dall’Est, ma è qui che la propaganda ha colpito più forte. Il caso cinese è lampante, scrivono i giornalisti francesi. “Dal 12 marzo, il premier cinese ha inviato dal Sichuan in Italia medici e infermieri, vestiti di giubbe rosse e con in mano un peluche a forma di panda, mostrati in prima pagina su uno dei giornali cinesi”. Nel frattempo, ogni giorno, il People’s Daily, quotidiano del Partito comunista cinese (Pcc), dava conto delle telefonate fra il presidente Xi Jinping e i capi di Stato stranieri. Ma quella con il premier italiano Giuseppe Conte non è stata una telefonata qualsiasi. Il 16 marzo, Xi ha annunciato “un nuovo concetto del suo faraonico progetto di investimenti ribattezzato “Via della Seta”, cui ha aggiunto un epiteto: “Via della Seta della Salute”.
Tra accordi e dichiarazioni di amicizia, in Italia come in altri Paesi Ue si fa strada su tappeti rossi l’“esempio cinese”: “Le misure radicali prese da Pechino per fermare la diffusione del coronavirus sono divenute oggetto di una grandiosa campagna all’insegna del motto “Abbiamo vinto”. Nel frattempo, Pechino “ha diffuso attraverso la sua rete di ambasciate messaggi meno simpatici”. È il caso della missione a Parigi, che su twitter ha rilanciato la teoria complottista per cui gli Stati Uniti avrebbero esportato il virus a Wuhan.
Anche Mosca si è mossa per tempo, e ha messo gli occhi sull’Italia. Le Monde prende in giro la trafila di aerei e mezzi militari arrivata a Pratica di Mare. “Nonostante l’epidemia sembra prendere piede sul suolo russo – a Mosca è in via di costruzione un nuovo ospedale – il Cremlino cura l’immagine della sua “politica di solidarietà”. Anche a quest’operazione non è mancato un tocco teatrale: “Su ogni scatolone sbarcato e filmato in primo piano figura una affascinante etichetta, From Russia with love”.
“Criticata per gli intensi bombardamenti che non hanno risparmiato gli ospedali in Siria dopo il suo intervento a sostegno del regime di Bashar al Assad nel 2015 – scrive Le Monde – la Russia ha trovato l’occasione per costruire un’immagine diversa di sé”. A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca, soprattutto dopo aver letto come Sputnik Italia, ramo italiano dell’agenzia stampa del Cremlino, ha raccontato gli aiuti nel Bergamasco: “La Russia è lì. E l’Unione Europea?”.