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Coronavirus, così Sace Simest va in aiuto alle Regioni

Mascherine, ventilatori polmonari e respiratori, guanti, kit diagnostici e abbigliamento sanitario protettivo per dare nuova linfa al sistema sanitario nazionale. Il gruppo Sace Simest, società controllata da Cassa Depositi e Prestiti, ha attivato un insieme di soluzioni assicurativo finanziarie con l’obiettivo di sostenere le Regioni offrendo capacità aggiuntiva di credito e liquidità immediata per fare fronte all’attuale fase emergenziale legata alla pandemia Covid-19.

Diventano così operative le prime misure previste dal decreto legge Cura Italia in quanto Sace potrà rilasciare garanzie e coperture assicurative per supportare l’acquisto dall’estero (diretto o intermediato) da parte delle Regioni di beni necessari alla gestione dell’emergenza sanitaria.

Come funzionerà? Sace garantirà finanziamenti bancari o di altri intermediari creditizi per l’acquisto di forniture e offrirà le proprie coperture assicurative direttamente ai fornitori esteri. “Confermiamo il nostro impegno a supporto del Sistema Italia rendendo operative le prime misure previste dal Decreto Cura Italia”, spiega a Formiche.net il presidente di Sace Simest, Rodolfo Errore. “In questo momento di emergenza coronavirus, siamo pronti a sostenere le Regioni italiane per l’acquisto di dispositivi medici, strumenti diagnostici e di protezione individuale. Siamo qui con noi. Siamo qui per voi”.

L’intervento della compagnia di assicurazione al credito si inserisce in un quadro ampio su cui è impegnata Cassa Depositi e Prestiti con il suo amministratore delegato Fabrizio Palermo che ha annunciato, per sostenere le imprese, un plafond da 7 miliardi di euro con nuove linee di credito. Un’iniziativa, realizzata in partnership con il sistema bancario, che punta ad aumentare la liquidità di cassa delle aziende, favorendo gli investimenti, le attività di export e internazionalizzazione, un comparto che da solo pesa per il 32% sul nostro Pil con i 475 miliardi di euro di beni esportati nel 2019. Export che dal 2010 ad oggi è aumentato del 4% e la cui quota è passata dal 3% al 2,8% dove quel -0,2% “è un potenziale di oltre 30 miliardi di euro se coltivato con le giuste misure di sostegno per la competitività” sostengono da Cassa Depositi e Prestiti.

Per questo ci sono anche i finanziamenti agevolati per l’internazionalizzazione, dove in questo caso scende in campo Simest, la società per le imprese all’estero, sempre controllata da Cdp, che grazie al Piano Export messo a punto dal Mministro degli Esteri, Luigi di Maio, si è vista rifinanziare il Fondo 394 per 350 milioni di euro. I finanziamenti per queste aziende sono già ad un tasso agevolato, attualmente lo 0,069% annuo e il comitato agevolazioni costituito presso la Simest ha già deliberato proprio a favore delle aziende colpite dall’emergenza del Covid-19 una moratoria di 6 mesi relativa ai termini per la presentazione della documentazione e della rendicontazione per le iniziative di internazionalizzazione verso la Cina e altri Paesi che sono state rinviate.


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