Si è tenuta questa mattina l’Assemblea di Assogenerici, che cambia volto e si trasforma in Egualia. Fra gli ospiti, moderati da Alessandro Cecchi Paone, il presidente dell’Associazione Enrique Hausermann, il ministro della Salute Roberto Speranza, il direttore generale di Aifa Nicola Magrini, il segretario generale di Cittadinanzattiva Antonio Gaudioso e Paola Testori Coggi, special advisor di Alisei
Assogenerici cambia volto e si trasforma in Egualia. Un nome che, come ha spiegato il suo presidente Enrique Hausermann, mira a “valorizzazione la missione che da sempre perseguiamo, quale la salute di ogni cittadino come criterio fondamentale ed essenziale per una popolazione felice”. In occasione dell’Assemblea annuale, infatti, Hausermann ha presentato il nuovo nome dell’Associazione, cogliendo l’occasione per discutere di alcuni dei temi più importanti e di grande attualità per il nostro Paese con, fra gli altri, il ministro della Salute Roberto Speranza. Il valore dei farmaci, riscoperto in condizione di scarsità, e del comparto sanitario più in generale, ma anche l’urgenza di una riforma della governance del farmaco che superi il sistema del payback e dei tetti di spesa fino alla necessità di un reshoring delle attività di produzione di farmaci e principi attivi sono stati il fulcro dell’agenda della discussione, senza mai dimenticare, come ha suggerito Speranza, che “il sistema salute è il primo mattone per costruire il futuro dell’Italia”.
SPERANZA: LA SALUTE NON È UNA SPESA DA TAGLIARE
“Per troppo tempo la spesa sanitaria e il comparto salute sono stati considerati una spesa pubblica da limare e da tagliare anziché uno straordinario investimento sulla qualità della vita delle persone”, ha riferito in apertura il ministro Speranza, convenendo con quanto detto da Hausermann, secondo cui “i mesi di emergenza sanitaria ci hanno fatto toccare con mano le debolezze strutturali del nostro Ssn, pagando a caro prezzo i tagli indiscriminati dell’ultimo decennio alla sanità, considerata una spesa e non un investimento per il futuro”. “Per troppo tempo – ha testimoniato Speranza – sono state delle fredde tabelle excel che arrivavano dall’ufficio di bilancio a definire quanto diritto alla salute poteva essere garantito. È arrivato il momento di rovesciare il sistema e far sì che sia il diritto alla salute a definire le tabelle e non il contrario”. “I farmaci hanno cambiato il mondo”, ha ricordato il direttore generale di Aifa Nicola Magrini. “Dai vaccini alla pillola contraccettiva, dagli anestetici agli antidolorifici, i farmaci hanno cambiato il mondo e la medicina”.
GOVERNANCE FARMACEUTICA, VIA ALLA RIFORMA?
Si sbilancia per quanto riguarda la riforma della governance il ministro Roberto Speranza, promettendo nell’arco delle prossime settimane, un cambiamento del sistema che superi quel payback e la struttura a silos che tanto stanno stretti non solo all’industria del farmaco, ma anche al portafogli sanitario nazionale. “È il momento di fare cose serie, alcune delle quali vedranno un nostro intervento già nelle prossime settimane nel corso degli appuntamenti parlamentari”, ha apostrofato il ministro. “Credo sia il momento per superare lo status quo, il sistema dei silos chiusi e dei tetti di spesa, ma anche quello del payback farmaceutico, non funziona e non è più in grado di rispondere alle esigenze del nostro Servizio sanitario nazionale e della domanda di salute del nostro Paese”, ha aggiunto. “Dobbiamo – ha poi concluso – costruire un modello diverso immaginando una lettura non di natura verticale ma orizzontale, che accompagni per mano il cittadino”. “I soldi stanziati e risparmiati o non utilizzati per la farmaceutica non possono andare a finanziare altri settori, devono rimanere nella farmaceutica, per evitare che il payback diventi definitivamente una tassa insostenibile, anziché uno strumento straordinario, come doveva essere”, ha convenuto Hausermann.
RECOVERY FUND E MES, UN’OPPORTUNITÀ PER IL COMPARTO
“Per la prima volta non dobbiamo avere a che fare con un una coperta troppo corta”, ha asserito con fermezza il presidente di Egualia. “Dobbiamo cogliere l’occasione che abbiamo, grazie anche ai fondi europei che arriveranno e dare finalmente avvio a una nuova politica industriale capace di garantire sostenibilità del comparto farmaceutico nel lungo periodo”, ha aggiunto. Dello stesso avviso si è dimostrato Roberto Speranza, secondo cui dalla drammatica esperienza che stiamo vivendo possiamo cogliere la grande opportunità di accogliere i fondi e le risorse offerte dall’Europa. Il settore può fare un “investimento strategico con risorse che non si vedevano da anni”, ha suggerito. “Sono state fatte grandi riforme in epoca di tagli, ora abbiamo l’opportunità inedita di riformare il sistema sanitario nazionale in un momento di grandi investimenti. Non è un’occasione che possiamo o dobbiamo lasciarci sfuggire”. Per farlo, però, hanno convenuto tutti i presenti, bisogna investire sulle attività produttive nazionali e sulla cooperazione fra tutti i soggetti coinvolti. “Il nostro Servizio Sanitario nazionale aspetta investimenti da così tanti anni che non possiamo permetterci di perdere un solo euro”, ha aggiunto Hausermann.
PAROLA D’ORDINE: RESHORING
“Dobbiamo mettere a frutto l’esperienza di questi mesi per costruire catene di approvvigionamento resilienti e rendere l’industria europea del farmaco più competitiva rispetto agli altri mercati, non solo attraverso incentivi – fiscali e non – mirati ai produttori, ma anche con strumenti che possano garantire una competizione ad armi pari con i grandi hub produttivi extra-europei”, ha suggerito Hausermann, secondo cui diventa di fondamentale importanza, in questo momento, una politica di “reshoring delle attività produttive di farmaci e principi attivi”. Una produzione di cui, tra l’altro, l’Italia poteva godere nei decenni passati, persa a causa delle politiche di taglio dei costi che hanno portato a una delocalizzazione delle produzioni. “Come ha detto lo stesso Parlamento europeo, la dipendenza da Paesi terzi per l’approvvigionamento di farmaci e medicine genera vulnerabilità nei sistemi sanitari europei” ha ricordato Paola Testori Coggi, special advisor di Alisei. “E danneggia – ha continuato – società europee con elevati standard etici e ambientali”, con chiaro riferimento alle forniture provenienti da Paesi come Asia e Cina, che garantiscono prezzi più bassi ma che chiaramente rispondono a normative differenti da quelle europee. “Noi abbiamo un asset strategico nel nostro Paese” ha convenuto Speranza. “Un asset fondamentale su cui il governo ha intenzione di investire con coraggio”, ha concluso.
SPERANZA: “STRINGIAMOCI A CORTE, SERVE GRANDE PATTO-PAESE”
Fondamentale, però, per superare questo momento di crisi, sarà la collaborazione fra tutti gli attori in campo. “Non basta un ministro, non basta il governo nazionale, non bastano le Regioni. C’è bisogno di un grande patto-Paese per tenere insieme tutti i mondi che hanno a che fare con questo grande comparto: l’impresa, le associazioni, i sindacati, gli ordini professionali, il mondo della ricerca, l’università. Serve capacità di fare squadra di stringersi a corte e ragionare insieme su come costruire questa fase nuova”, ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza. A dimostrazione di quanto sia fondamentale, le parole di Hausermann: “Durante questa emergenza abbiamo avuto modo di mettere in atto una collaborazione con le istituzioni molto proficua, Aifa in testa. La sinergia creata, come non sempre accade tra pubblico e privato, ha garantito una grande efficienza senza cui il sistema sanitario non avrebbe retto”.
RICERCA E COMUNICAZIONE, PILASTRI CRUCIALI
“È fondamentale investire in ricerca ma anche su una comunicazione che miri a condividere le informazioni disponibili con le persone”, ha suggerito Nicola Magrini. “Il mercato farmaceutico è il mercato più regolato al mondo”, ha tenuto a specificare, facendo riferimento alle polemiche sollevate negli ultimi mesi in merito allo sviluppo, la produzione e la distribuzione di nuovi farmaci. “Dobbiamo investire ancor più nell’informazione”, ha convenuto Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva. “Quando si parla di equivalenti qualcuno ha ancora l’impressione che si parli di farmaci scaduti, invece non ci si rende conto di quanto siano importanti e di quanto ottimizzino la spesa sanitaria. Per sistema sanitario value based che vuole migliorare la salute ottimizzando i consumi, i generici sono un alleato fondamentale”, ha continuato. Da quando è iniziata l’emergenza abbiamo sentito “tante cose belle ma anche una vagonata di cialtroni” ha aggiunto. “Serve più health literacy”.