La notizia positiva è che l’Italia, in questa Confederations cup, è arrivata terza ai rigori, complice un Uruguay, che, dopo la sconfitta in semifinale con il Brasile, non aveva più gli stessi stimoli.
Già immagino domani la stampa sportiva come si scatenerà: Buffon tornerà ad avere il titolo di santo e l’intero gruppo verrà presentato come oramai pronto per vincere il quinto titolo della FIFA World Cup. Ecco perchè mi permetto di dire con un anno di anticipo: attenzione, perchè Brasile-Spagna è un binomio al momento inarrivabile e la Seleçao oltre ad essere fortissima gioca anche in casa senza timori reverenziali, come confermano le prestazioni in campo di Neymar JR., Paulinho, Marcelo o Fred (uno dei migliori realizzatori di questo trofeo speciale).
Ma anche non considerando questo binomio Francia, Argentina e Uruguay sono tutte da superare. I “galletti” sono da sempre un bel gruppo; l’Argentina vuol tornare a stupire grazie anche al fenomeno Messi (ormai maturo per un grande risultato) e l’Uruguay è il team che ha reso difficile la vita ai verdeoro in semifinale. E poi non possiamo dimenticare gli Usa, l’Olanda e l’Inghilterra, sempre alla ricerca di un grande risultato dopo il mondiale del ’66.
Pertanto, è vero che l’Italia è arrivata terza, ma la nostra squadra dovrà lavorare sia sul fronte tecnico che su quello psicologico. Gli azzurri sono tra i primi 8 team; con un pizzico di fortuna possono anche centrare le semifinali per poi giocarsela fino all’ultimo; però non ci dimentichiamo che nel 2010 in SudAfrica non abbiamo superato neppure il primo turno. L’Italia è così: genio e sregolatezza.