“Siamo stati efficaci nel contrasto della pandemia malgrado le caratteristiche del nostro sistema e le lungaggini delle nostre procedure decisionali”. Lo ha detto il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri all’assemblea annuale dell’Anci in un intervento nel quadro del panel intitolato “Come essere migliori dopo il covid”. “Sarei molto contento di dare tutto quello di cui c’è bisogno ma questo non è sempre possibile e spesso non dipende solo da me”, ha detto Arcuri. “Oggi abbiamo una produzione completamente autosufficiente di dispositivi di protezione individuale, da luglio non ne acquistiamo più fuori dall’Italia, abbiamo raddoppiato le attrezzature, i posti letto per la terapia intensiva, riusciamo a fare più di 200mila tamponi al giorno, 10 volte più di quelli che riuscivamo a fare in primavera, e abbiamo 3400 italiani ricoverati in terapia intensiva”. “Basta tutto questo? Assolutamente no”, ha detto Arcuri, che in merito alla recrudescenza della seconda ondata ha commentato: “Sarebbe bello che tutti noi, tutti gli italiani, raccontassero la stessa narrazione, la stessa storia”. Siamo, ha detto il commissario, “un paese che non è per nulla nelle condizioni in cui era a marzo e neanche ad aprile, che ha fatto degli sforzi straordinari che dovrebbe riconoscere da sé e poi dovrebbero essergli riconosciuti dagli altri, e che si trova però di fronte ad affrontare una seconda ondata di questa tragedia che in tutto il mondo ha una forza e una profondità inaspettata: negarci anche questo non farebbe del bene a nessuno”. Durante la prima ondata, ha detto Arcuri con alcuni esempi, “fatti 100 i contagiati il 50% era poco sintomatico si curava in isolamento domiciliare, ora il 95% si cura all’interno delle mura domestiche, durante la prima ondata il 7% oggi lo 0,5% de contagiati va in terapia intensiva”. “Abbiamo pensato troppo al fatto che avevamo molti debiti e troppo poco alla necessità di far crescere il nostro prodotto interno lordo, abbiamo abbattuto tagliato ridotto sminuito i danari necessari per i servizi pubblici essenziali, istruzione e salute i principali tra questi, e per questo a marzo avevamo 5179 posti letto in terapia intensiva e in Germania, che ha una popolazione del 20% superiore, 30mila posti letto”.
“Le prefetture stanno monitorando tutte le dinamiche dei contesti sociali, attente a scongiurare pericolose saldature tra un diffuso malcontento comprensibile, generato da questi sacrifici dolorosi, e il tentativo di frange estreme e gruppi criminali di mettere a rischio la tenuta dell’ordine pubblico”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese all’assemblea annuale dell’Anci in un intervento nel quadro del panel intitolato “Come essere migliori dopo il covid”.
(Testo Askanews)
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