La grande pandemia ha portato in seno grandi cambiamenti nel mercato dell’energia. E la multiutility di Piazzale Ostiense è pronta a cavalcarli
Se c’è una lezione della grande pandemia è che il virus non guarda in faccia nessuno. Difficile individuare un segmento dell’economia che non sia stato travolto dalla crisi innescata dal Covid19. Ma anche uno contesto così critico, se interpretato in chiave costruttiva, può riservare scenari di opportunità. Ne sono convinti, per esempio, in Acea. La multiutility capitolina, fresca di piano industriale aggiornato al 2024, impegnata a segnare nuove concrete traiettorie verso il futuro anche nella notte calata sull’Italia e la sua economia.
CONSUMI A PICCO
Non si può, in prima istanza, non tenere conto dell’impatto della pandemia sul mercato energetico nazionale. La riduzione dei consumi determinata dal lockdown ha significativamente ridotto il fatturato e il relativo margine. E poi c’è da considerare come i venditori di energia assumono l’obbligo di approvviggionare la materia energia necessaria per i propri clienti acquistandola ad un determinato prezzo con anticipo di 12/24 mesi. Tale acquisizione, con l’imprevedibile calo dei consumi, ha determinato per i venditori una posizione lunga, ovvero energia venduta nel mercato a un prezzo notevolmente più basso. Non è tutto. Bisogna fare i conti anche con l’aumento significativo dei tassi di morosità ed insolvenza legati al lockdown sia per le difficoltà di cassa in cui versano clienti privati e aziende sia per fenomeni speculativi legati alla sospensione dei processi di gestione del credito disciplinati dall’ autorità ma esercitati da Acea Energia anche oltre le scadenze indicate da Arera, per spirito di vicinanza alla propria clientela in un momento così difficile.
VERSO UN NUOVO MERCATO
Inevitabile pensare al fatto che il coronavirus e i suoi effetti possano portare a nuovi equilibri di mercato. E qui entra in gioco la solidità di Acea Energia. Perché probabilmente il Covid inciderà su processi da parecchi anni al centro dell’impegno dell’Autorità per l’Energia, ovvero mettere ordine nel settore attraverso la selezione, fondata su criteri di affidabilità e trasparenza, dei venditori. Oggi ce ne sono in Italia 450, sicuramente un numero eccessivo. E allora ecco le opportunità nascoste della crisi. Tanto per cominciare la società di Piazzale Ostiense ha creato, nell’ambito della Direzione commerciale & trading, Acea Innovation, un’azienda che ha la missione di costruire modelli di business finalizzati a far entrare nella vita di tutti i giorni soluzioni innovative e di facile utilizzo in linea con i più importanti trend dell’efficienza energetica, in una logica inclusiva tesa a generare un network di imprese e start up selezionate in grado di apportare know-how, capacità di delivery e alta tecnologia. Tutto nasce da una precisa consapevolezza: la velocità di evoluzione dei modelli legati alla transizione energetica – si pensi ad esempio alla evoluzione delle offerte sulla mobilità leggera e in generale sulla e-mobility – è talmente elevata che la forza competitiva di una azienda consiste certamente, come nel caso di Acea, nell’avere grandi competenze per generare tutte le soluzioni ma anche nel sapere aggregare i grandi player di filera per consentirne la più rapida immissione sul mercato.
QUESTIONE DI FIDUCIA
Ma la grande pandemia lascerà in dote un altro importante cambiamento nel rapporto tra azienda e cliente: bisogna consolidare il rapporto di fiducia tra cliente e operatore garantendo che il comportamento di quest’ultimo determini il rinnovo di questo patto di fiducia. Il fine ultimo della liberalizzazione consiste infatti nell’assicurare che il mercato elettrico venga animato da scelte pienamente libere e consapevoli da parte dei consumatori generando, in tal maniera, delle logiche di mercato che conducano si ad una progressiva riduzione dei costi in bolletta, ma anche ad un cambio di paradigma che veda l’operatore energetico a fianco di un cliente sempre più attivo nella gestione delle sue esigenze attraverso la scelta di prodotti e servizi green, così da modificare la qualità della propria vita quotidiana. Questo modello, su larga scala, consentirà una profonda, importante trasformazione dell’ambiente sociale in chiave sostenibile.