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Il vaccino deciderà la ripresa. Il 2021 che sarà secondo Allianz

vaccino covid-19

Secondo gli analisti del primo gruppo assicurativo europeo dall’efficacia del vaccino dipenderà la ripresa dell’economia globale il prossimo anno. La quale avrà i suoi polmoni nelle infrastrutture e negli investimenti in sostenibilità ambientale

Il vaccino deciderà l’economia del 2021. Pochi, pochissimi dubbi ormai, anche dalle parti di Allianz, primo gruppo assicurativo in Europa. La società tedesca ha da poco diffuso il suo ultimo outlook relativo all’economia globale nel 2021. La quale, scrivono gli esperti di Allianz, “si è ripresa dalla profonda recessione dovuta alla pandemia, malgrado alcuni Paesi debbano fare i conti con un aumento dei contagi e nuovi lockdown”.

POTERE DEL VACCINO

Ora la palla passa però al vaccino. “Gli investitori potrebbero voler individuare nuove fonti di potenziale rendimento che possano beneficiare di come evolverà la ripresa. Molto dipenderà dal successo nello sviluppo di vaccini e terapie farmacologiche efficaci. I nuovi vaccini sembrano promettenti, ma continueremo a monitorare i principali dati economici in cerca di indicazioni sul momentum, e ci aspettiamo inoltre forti differenze nella performance a livello di area geografica. In caso di contenimento della pandemia, tra le aree interessanti potrebbero rientrare le azioni europee e asiatiche”. Secondo Mohammed El-Erian, capo economista di Allianz, molti investitori hanno scelto di guardare oltre i rischi di breve termine che incombono sul mercato, nella speranza che il 2021 sia l’anno della ripresa e comunque, il percorso verso la produzione e la distribuzione del vaccino sarà difficile”.

TRA CLIMA E INFRASTTRUTTURE

Ma quali saranno i motori della ripresa? Su questo gli economisti di Allianz sembrano avere le idee chiare. “Le infrastrutture, in particolare, potrebbero beneficiare di maggiori investimenti, anche grazie a misure di stimolo volte a stimolare l’attività economica. Vi è inoltre un numero crescente di opportunità per sostenere una ripresa sostenibile e resiliente dell’economia post-coronavirus, attraverso strumenti che consentono di affrontare il cambiamento climatico e altre questioni chiave”. Ma la precisazione è d’obbligo. “Qualora non si riuscisse a tenere sotto controllo la Covid-19, tuttavia, è probabile che l’attività economica globale raggiunga i livelli pre-coronavirus solo a fine 2021”.

OCCHIO AI DEBITI

Anche i debiti sovrani saranno i grandi protagonisti del 2021. “Nonostante tali misure di sostegno fossero necessarie e utili, potrebbero comportare degli effetti indesiderati per gli investitori nel lungo periodo, tra cui il livello di indebitamento che è elevato tanto nel settore pubblico quanto in quello privato. In presenza di un significativo indebolimento della ripresa, le società potrebbero avere difficoltà a sostenere l’onere del debito e quindi si assisterebbe a un aumento del rischio di default. Inoltre, le aziende deboli che rinnovano prestiti bancari a costi contenuti possono trasformarsi in società zombie, caratterizzate da bassa produttività, indebitamento elevato e alto rischio di default in caso di normalizzazione dei tassi”.


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