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Sovranità digitale europea. Il confronto (a distanza) fra Breton e Pisano

Sovranità digitale europea, Recovery Fund e sicurezza cibernetica. Cosa si è detto al dibattito Aspenia con il commissario Breton e la ministra Pisano

Difendere le infrastrutture digitali è stato uno dei temi al centro del dibattito “The challenge of European Digital Sovereignty” organizzato dall’Aspen Institute Italia e introdotto dal presidente dell’associazione, Giulio Tremonti, e moderato da Andrea Cabrini, direttore di Class CNBC.

Il commissionario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, ha inviato un video registrato in cui ha spiegato che “investire nella messa a sicurezza della rete 5G dovrebbe essere una priorità per l’Unione europea. Per questo abbiamo messo su tavolo, con gli Stati membri dell’Ue, uno strumento per la sicurezza cibernetica a livello europeo del 5G, che delinea chiaramente i rischi che devono essere ridotti”. Oltre ad aver fatto cenno alla nuova cyber-strategy proposta dalla Commissione europea, il “super-commissario” — “super” per il suo portafoglio monstre — ha spiegato che Digital Markets Act e il Digital Services Act, cioè il pacchetto presentato dall’esecutivo comunitario definito da molti analisti come una stretta sulle Big Tech, “non è affatto una mossa protezionistica” bensì una scelta “nell’interesse dei nostri cittadini”. Parole che suonano come excusatio non petita, accusatio manifesta, ha ironizzato un altro relatore del convegno, Carlo Alberto Carnevale Maffè, docente di Strategia alla Sda dell’Università Bocconi.

Luigi Gubitosi, amministratore delegato di Tim, e Giorgia Abeltino, director Government affairs and public policy South Europe di Google, hanno analizzato il futuro (transatlantico) digitale, come raccontato su queste pagine. A concludere i lavori ci ha pensato la ministra dell’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, Paola Pisano, che ha rilanciato l’agenda europea: “È importante che le piattaforme di grandi dimensioni siano obbligate non solo a controllare i propri rischi ma a dotarsi di una struttura di controllo mirato per intervenire sulle infrazioni”, ha spiegato. Poi, sull’autonomia digitale europea, ha dichiarato che “non può che essere costruita con impegno, siamo in ritardo, serve investire in modo massiccio”, ha spiegato. In questo contesto un’occasione “irripetibile per l’Italia” è costituita dai fondi del Recovery Fund.


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