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O si ragiona sul futuro, oppure ognuno per la sua strada. Nobili avverte Conte

Luciano Nobili riprende le parole di Rosato. “Italia Viva ha un atteggiamento leale. Con il governo sono venute a mancare le ragioni per le quali lavorare assieme”. E l’opposizione? “Spesso non all’altezza. Auspico un dialogo anche sulla partita del Colle”

Le parole del portavoce di Italia Viva Ettore Rosato pesano come macigni. Non sono certo un fulmine a ciel sereno per la verità. Già nella chiacchierata che aveva fatto nei giorni scorsi con Formiche.net, aveva fatto intendere (neanche troppo velatamente) che i rapporti con l’esecutivo sono piuttosto tesi. E, questa mattina, è arrivata la conferma. “Conte ha sciupato la fiducia che aveva”.

I punti dirimenti sono quelli su cui anche il leader Matteo Renzi ha sempre detto di non essere disposto a scendere a compromessi: gestione del Recovery Fund e Servizi Segreti. Riprendendo le dichiarazioni di Rosato, l’esponente di Italia Viva Luciano Nobili conferma il posizionamento dei renziani su tutta la linea. “La posizione di Iv è di estrema lealtà – ammette – e su questo siamo sempre stati coerenti con il governo. È evidente però che per noi pensare di gestire un vero e proprio piano Marshall per il rilancio del nostro Paese con una task force è inaccettabile”. Anche perché andrebbe a vanificare l’esito referendario sulla riduzione del numero dei parlamentari. “Che senso ha avuto tagliare 300 parlamentari per andare a sostituirli con una task force?”, è la domanda retorica di Nobili.

Al di là delle questioni di merito, il deputato specifica che la mancanza di fiducia nel governo è determinata “dalla mancanza di un progetto per i prossimi due anni di legislatura. ”Quindici mesi fa – ricorda – abbiamo deciso di appoggiare l’esecutivo e votare tutti i provvedimenti che ha proposto. Lo abbiamo fatto per sventare il paventato aumento dell’Iva (ad esempio), ma soprattutto per evitare che Salvini prendesse i pieni poteri”. Ora, il rischio che Nobili intravede, è che sia “Conte che vuole assumere i pieni poteri”. Dunque “le ragioni per cui abbiamo sostenuto il governo sono terminate, si sono esaurite”. Adesso si pone il problema del grande bivio. “O si costruiscono nuove ragioni per lavorare assieme per i prossimi anni”, oppure “ognuno prenderà la sua strada”. Anche perché, dice Nobili, “non è concepibile continuare a litigare tutti i giorni”.

I punti di scontro, in effetti, non mancano. Specie con i grillini. “Noi reputiamo fondamentale l’accesso al Meccanismo Europeo di Stabilità – ammette – così come reputiamo prioritario dare il via libera alle grandi infrastrutture come la Tav. Sulla quale i pentastellati si sono dichiarati a sfavore”. Poca fiducia, quasi nulla quindi, verso Conte. Ma comunque lealtà. Dimostrabile, riprende Nobili, “con il lavoro che i nostri parlamentari stanno facendo in queste ore per l’approvazione del bilancio, cercando di salvare emendamenti importanti per il nostro Paese”. Un esempio? “Il rinvio della sugar tax, che sarebbe una mazzata per le nostre imprese e misure a sostegno dei disabili”. Grossi interrogativi invece aleggiano sul Decreto Natale. O meglio sul “continuo tentativo di colpevolizzare gli italiani”. Fatta salva quindi la necessità “di tutelare la salute del nostro popolo”, dice ancora l’esponente di Iv, “ritengo insopportabile questo atteggiamento di scarica barile da parte di molti membri del governo. Anche perché se c’è una cosa che ha funzionato è il comportamento corretto delle persone”. Al netto dei negazionisti, ça va sans dire.

La conclusione è che quindi “non ci sono italiani irresponsabili, ma politici imbarazzanti”. Probabilmente parte degli interrogativi e dei dubbi di Nobili sarebbero stati dissipati “qualora il Parlamento fosse stato maggiormente coinvolto. In queste situazioni, e per prendere decisioni sul futuro del nostro Paese, occorre prendere decisioni condivise. Sia dalla maggioranza che dall’opposizione”. Per il futuro, confessa Nobili, “immagino un governo il più possibile saldo e – perché no? – allargato”.

Un tentativo di aprire a Forza Italia? “Non entro nel merito dei partiti – glissa – ma sicuramente un dialogo costruttivo con le forze di minoranza non potrebbe che giovare a tutti quanti”. Se da parte del governo Nobili contesta una centralizzazione assoluta, anche sull’opposizione non è tenero. “Per molti versi – attacca – in questi mesi abbiamo visto un’opposizione ben poco responsabile, non all’altezza e poco propositiva”. L’auspicio del dialogo però è la priorità. Anche in virtù delle nuove sfide che si prospettano di qui ai prossimi mesi. “Il dialogo con la minoranza, in particolare sulla designazione di colui che salirà al Colle, sarà fondamentale”.

Lo scenario politico che si configurerà nel “dopo Conte”, parte da un punto di certezza. Il posizionamento di Italia Viva lontana da populismi e sovranismi. Quindi “se per qualcuno il grande sogno sarebbe stata la fusione tra Pd e Movimento 5 Stelle – prosegue Nobili – per noi la priorità è essere alternativi anche al populismo”. Magari appoggiando un governo guidato da Mario Draghi? “Beh, sicuramente è un fuoriclasse italiano, che speriamo possa dare il suo contributo al Paese”.

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