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Conte-ter? Anche no. Così Renzi riapre la partita

Il Pd approva all’unanimità la risoluzione di Zingaretti a favore di un Conte-ter, ma Renzi si scaglia contro l’ex premier-avvocato, “in Parlamento assistiamo a un autentico scandalo”. Toni che allontanano la ricucitura e riaprono il totonomi per Palazzo Chigi

Uno apre, l’altro richiude. Matteo Renzi sceglie l’attacco frontale a Giuseppe Conte. Da un ex premier all’altro, gli scaglia un duro j’accuse con una diretta sui canali social. “Mentre in Parlamento assistiamo a un autentico scandalo, che è quello del tentativo di far passare delle persone non su un’idea ma su una gestione opaca delle relazioni personali e istituzionali, alla creazione di gruppi improvvisati, noi siamo qui oggi a dire con forza che abbiamo rinunciato alle nostre poltrone”.

Il tempismo dà un peso particolare all’uscita. Perché nei minuti in cui Renzi punta il dito contro lo “scandalo” di Conte, cioè la forsennata ricerca di “costruttori”, alias “responsabili” per tenere in piedi la maggioranza, la direzione del Pd approva all’unanimità la relazione del segretario Nicola Zingaretti, un netto endorsement al Conte-ter. Un’apertura che non è certo incondizionata e pure vanta il sostegno dell’intero Nazareno, comprese quelle componenti, vedi Base Riformista, che non hanno mai risparmiato stilettate al premier-avvocato.

“Ci giochiamo l’osso del collo”, dice Renzi. Questa crisi, spiega poi, “Non è un problema caratteriale, non è un problema delle singole persone, non è un problema che puoi risolvere con una poltrona”. Un avvertimento che sembra tanto un semaforo arancione al piano di Zingaretti, una “maggioranza Ursula” sulla base del re-incarico a Conte.

Insomma, tutto da rifare. La trattativa riparte dal Nazareno e non ha sbocchi sicuri, potrebbe prendere giorni. Con l’operazione “Responsabili” che non decolla e il monito del Quirinale sulla necessità di evitare una nuova maggioranza “raccogliticcia” in Parlamento nessuno è più sicuro di chi siederà a Palazzo Chigi…


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