Dopo Di Maio-Blinken, ecco il secondo contatto ufficiale tra la nuova amministrazione Usa e il governo italiano. Afghanistan, Libia, Mediterraneo e rapporti industriali (a partire dall’F-35) al centro del colloquio tra Lorenzo Guerini e Lloyd Austin
Il rapporto tra Italia e Stati Uniti passa dalla Difesa. Il secondo contatto ufficiale tra l’amministrazione di Joe Biden e il governo italiano è nel colloquio telefonico tra Lorenzo Guerini e Lloyd Austin, nuovo capo del Pentagono, reduce da contatti simili con i colleghi di Israele e Francia (ieri), India e Germania (mercoledì). Nei giorni precedenti era stata la volta dei ministri di Canada, Australia, Corea del Sud, Giappone e Regno Unito, primo contatto dopo il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.
“TERRIFIC SPEAKING”
“Dialogo grandioso con il mio omologo italiano”, ha scritto su Twitter il generale Austin. Trattate “multiple sfide alla sicurezza transatlantiche”, ha aggiunto. Poi, il messaggio di ringraziamento (non presente nei tweet dedicati alle altre conversazioni) per l’Italia “per il suo ruolo di leadership nelle operazioni di sicurezza in tutto il mondo, per ospitare le forze Usa, un Paese chiave per la sicurezza collettiva della Nato”.
“UNA SOLIDA E DURATURA AMICIZIA”
“Italia e Stati Uniti sono legati da una solida e duratura amicizia che trova nel settore della Difesa uno dei maggiori punti di forza”, ha detto il ministro italiano ad Austin “L’appartenenza all’Alleanza Atlantica e la comune partecipazione alle principali missioni internazionali, gli accordi bilaterali esistenti tra i due Paesi e la crescente sinergia nel settore dell’industria della Difesa sono gli elementi più qualificanti di una collaborazione che non esito a definire privilegiata”, ha rimarcato il titolare di palazzo Baracchini.
L’AFGHANISTAN
Tanti i temi toccati nel corso della telefonata. Come anticipato da Formiche.net, al primo punto c’è stato l’Afghanistan, complici la situazione di instabilità del Paese e la recente visita di Guerini tra Herat e Kabul (apprezza a Washington). Il dossier era stato toccato da Austin già con il segretario generale della Nato Stoltenberg, con cui il ministro italiano ha avuto un colloquio mercoledì. L’Italia resta impegnata nel Paese nell’ambito della missione Nato Resolute Support, per cui si attendono novità dalla ministeriale che, tra poche settimane, riunirà i titolari della Difesa dei Paesi membri, prima occasione di confronto con Austin. Il generale (come lo stesso Biden) ha già promesso coordinamento per ogni mossa in ambito Nato, rassicurazioni che anche l’Italia cercava dopo i colpi di coda di Donald Trump che hanno portato il contingente americano a 2.500 unità.
IL DOSSIER LIBICO
La priorità per l’Italia resta però la Libia. “La Difesa – ha spiegato oggi Guerini – contribuisce allo sforzo politico italiano di facilitazione del dialogo intra-libico e di pieno sostegno all’azione delle Nazioni Unite”. Si punta a rafforzare le strutture del Governo di accordo nazionale guidato da Fayez al Serraj, e non è un segreto che l’Italia punti a un supporto più consistente da parte degli Stati Uniti rispetto a quello sperimentato negli ultimi anni. Anche qui i segnali sono incoraggianti. Ieri, tramite l’Onu, gli Stati Uniti hanno chiesto a Russia, Turchia ed Emirati Arabi Uniti di ritirare le proprie unità militari dal Paese.
IL MEDITERRANEO
Gli esperti prevedono d’altra parte che gli Stati Uniti di Biden tornino ad avere un ruolo maggiore nel Mediterraneo, con particolare riferimento alle dispute orientali tra Grecia e Turchia. In tal senso, Guerini ha confermato ad Austin che l’Italia sostiene la linea del dialogo, dettata dall’Ue, volta ad attenuare i toni tra gli attori regionali e ad evitare ogni possibile contrasto.
I RAPPORTI INDUSTRIALI…
A cementificare i rapporti tra Roma e Washington c’è poi la cooperazione industriale. “La partecipazione congiunta alle principali operazioni in atto, la presenza in Italia di numerosi militari statunitensi e la crescente sinergia nel settore dell’industria della Difesa sono gli elementi più qualificanti di una collaborazione industriale, attraverso la quale le principali eccellenze italiane possono esprimere la loro competitività sul mercato statunitense, considerandolo come domestico, così come avviene in Italia per le realtà industriali statunitensi”. Si guarda a nuove occasioni: “le importanti cooperazioni industriali transatlantiche in atto ci fanno guardare con soddisfazione e ambizione a nuove future opportunità di collaborazione”. Tra le maggiori ci sono gli ambiziosi progetti del Future Vertical Lift, a cui l’Italia guarda con particolare interesse.
… E GLI F-35
Dall’ala rotante all’ala fissa, tra gli esempi più evidenti di tale cooperazione c’è il programma F-35. A tal proposito, Guerini ha informato Austin del saluto, questa mattina, a Nave Cavour, partita da Taranto e diretta negli Usa per la certificazione a imbarcare gli F-35 in versione a decollo corto e atterraggio verticale. È “un passaggio fondamentale su cui si concentrano le energie della Marina militare, in un settore che allargherà ulteriormente le possibilità di cooperazione tra i nostri due Paesi, tra i pochi ad avere portaerei che imbarcano aerei di quinta generazione”. Si pensa a possibili sinergie a livello operativo e logistico tra i pochi Paesi che imbarcheranno gli F-35 su unità navali.