In occasione dei 130 anni dalla nascita di Antonio Segni, Mattarella manda due messaggi alle forze politiche: chi stesse immaginando una sua rielezione nel 2022 metta da parte la fantasia e, secondo messaggio, il semestre bianco si avvicina (e andrebbe riformato)
Due messaggi in bottiglia sono arrivati oggi alle forze politiche dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. In occasione dei 130 anni dalla nascita di Antonio Segni, quarto Presidente della Repubblica italiana, Mattarella ne ha ricordato la biografia politica, dalle origini fino alla conclusione. Accento particolare, però, ha dato al messaggio che Segni inviò alle Camere il 17 settembre del 1963 in cui, tra le altre cose, suggeriva l’introduzione della “non immediata rieleggibilità” del Presidente della Repubblica e l’abrogazione del semestre bianco.
La militanza nel Partito popolare, il suo antifascismo e gli studi giuridici, e ancora la partecipazione “alla fondazione della Democrazia Cristiana” di cui assunse “ruolo di leadership nella sua Sardegna” per venire poi eletto “deputato alla Assemblea Costituente”. “L’esperienza parlamentare segnò profondamente la sua personalità – scrive Mattarella -, come non mancò di sottolineare in occasione del suo giuramento da Capo dello Stato”.
Fu anche il primo Presidente della Repubblica, sottolinea Mattarella, a inaugurare “per la prima volta, la facoltà di indirizzare messaggi presidenziali al Parlamento secondo quanto previsto dall’art. 87” esercitando “sempre e sino in fondo le prerogative a lui attribuite dalla Costituzione”.
Due i messaggi in bottiglia, dunque. Il primo: il messaggio di Segni, si legge nella nota di Mattarella, fu “l’occasione per esprimere la convinzione che fosse opportuno introdurre in Costituzione il principio della ‘non immediata rieleggibilità’ del Presidente della Repubblica. In quell’occasione Segni definiva ‘il periodo di sette anni sufficiente a garantire una continuità nell’azione dello Stato'”. Insomma, scrive il Presidente, sette anni sono abbastanza, immaginare una rielezione, come successe con Giorgio Napolitano nel 2013, non sembra essere nelle sue intenzioni.
Ricorda anche, Mattarella, che semestre bianco – che si avvicina – perde la sua funzione di bilanciamento dei poteri quando non fosse più possibile eleggere lo stesso nome per due mandati consecutivi. “Una volta disposta la non rieleggibilità del Presidente, si potrà anche abrogare la disposizione dell’art.88 comma 2° della Costituzione, che toglie al Presidente il potere di sciogliere il Parlamento negli ultimi mesi del suo mandato”, scriveva Segni e ricorda Mattarella. “Una disposizione che – a giudizio del Presidente Segni – ‘altera il difficile e delicato equilibrio tra poteri dello Stato e può far scattare la sospensione del potere di scioglimento delle Camere in un momento politico tale da determinare gravi effetti'”.