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Draghi e Carney più bernankiani di Bernanke. Report Mps

Ecco un passaggio di un report del centro studi di Mps all’indomani degli annunci della Bce e della BoE (Bank of England)

La decisione di Draghi

In area euro la giornata è stata dominata dalle parole di Draghi che ha introdotto per la prima volta delle linee guida prospettiche di politica monetaria indicando che “i tassi principali della Bce sono attesi rimanere ai livelli attuali o su valori più bassi per un periodo esteso di tempo”. La dicitura utilizzata dalla Bce riprende letteralmente quella che Bernanke introdusse nel marzo del 2009 e mantenuta fino all’agosto 2011. Draghi ha tenuto a sottolineare che il riferimento è a tutti i tassi Bce, ivi incluso quindi quello sui depositi (attualmente allo 0%), per il quale pertanto rimane aperta l’ipotesi di passaggio in negativo.

La prima riunione del governatore della BoE Carney

L’introduzione delle linee guida è stata decisa ad unanimità dopo aver discusso l’ipotesi di un taglio dei tassi. Sul tema Omt Draghi ha sottolineato che il piano è sempre operativo. Prima della Bce è arrivato anche il comunicato (in forma più estesa rispetto al passato) della BoE, in occasione della prima riunione presieduta dal neo governatore Carney. Dal comunicato è emerso che il rialzo implicito nei tassi di mercato potrebbe compromettere le prospettive di crescita. Di conseguenza tali rialzi sono stati etichettati come “non garantiti dai recenti sviluppi dell’economia domestica”. Inoltre è stato fatto riferimento alla possibilità di adozione sia di linee guida sia di parametri obiettivo definiti nemicamente (cosiddetti thresholds) per orientare la politica monetaria.

Bce, BoE e Fed secondo i mercati

Agli occhi degli operatori è pertanto emersa l’impressione di banche centrali europee (Bce e BoE) potenzialmente più espansive rispetto alla Fed intenzionata invece a rimuovere progressivamente il piano di acquisti tuttora in atto.



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