Il gruppo guidato dal ceo Gianfranco Battisti sigla un accordo strategico con le ferrovie ucraine ed espande la sua presenza nell’area baltica. Ma c’è anche lo sbarco in Tunisia. Mentre in Grecia…
Il vento dell’Est chiama le Ferrovie italiane. Il gruppo di Piazza della Croce Rossa continua la sua corsa all’estero, perseguendo la sua strategia di grande azienda globale. Stavolta è il turno dell’area baltica, più precisamente l’Ucraina. Un altro passo dettato dalla grande domanda estera di tecnologia italiana. Di che si tratta? L’intesa raggiunta tra Ferrovie e le autorità ucraine riguarda l’esportazione di know-how tecnologico, operativo e ingegneristico in Ucraina, con l’obiettivo di sviluppare e potenziare soluzioni innovative nelle infrastrutture e nel trasporto ferroviario del Paese, in particolar modo per l’Alta Velocità.
LO SBARCO DI FS NEL BALTICO
Più nel dettaglio, Ferrovie e Jsc Ukrainian Railways hanno sottoscritto un Memorandum of Understanding ad ampio spettro, che prevede, fra gli ambiti di sviluppo, anche attività di formazione e consulenza e il trasferimento di efficaci ed efficienti metodologie di integrazione di sistemi. L’intesa è stata siglata, in contemporanea, all’Ambasciata ucraina di Roma da Fs e a Kiev, in collegamento video, dalle Ferrovie ucraine e si inserisce nel clima di cooperazione fra i due governi, già confermato in occasione della Commissione Mista Italia-Ucraina del dicembre 2020, come dimostra anche il fatto che, questi mesi, le società ferroviarie dei due Paesi hanno intensificato i loro rapporti.
C’è di più. Il Memorandum, infatti, potrebbe essere il primo passo verso l’esportazione dell’eccellenza e del know-how italiano nel settore dei trasporti e dell’Alta Velocità in Ucraina potenziando così la presenza di Ferrovie. Le autorità ucraine, infatti, hanno intenzione di sviluppare una linea ad Alta Velocità di circa 900 chilometri che da Odessa raggiungerà il confine con l’Unione Europea, via Kiev e Leopoli. Ciò ha spinto le Jsc Ukrainian Railways a ricercare società a livello mondiale che possano porre in essere gli studi e la progettazione della linea. E tra le candidate a svolgere il ruolo di progettista c’è Italferr, società di ingegneria di Fs.
DIREZIONE EST
Ma l’espansione sul Baltico del gruppo guidato da Gianfranco Battisti non finisce qui. C’è un disegno più grande a monte dell’accordo con Kiev, visto che Fs, attraverso la società d’ingegneria Italferr, in consorzio con la tedesca Deutsche Bahn e la spagnola Idom, si è aggiudicata il contratto per il supporto alle attività di elettrificazione di 870 chilometri della nuova linea alta velocità Rail Baltica, che connette Estonia, Lettonia e Lituania al continente europeo. Il contratto, della durata di sette anni, ha un valore complessivo di quasi 30 milioni di euro e prevede il più imponente piano di elettrificazione previsto in Europa, e solo l’ultimo in ordine di tempo dei tanti prestigiosi incarichi ottenuti da Fs con Italferr a livello internazionale.
D’altronde il progetto per la realizzazione della Rail Baltica è frutto di un investimento complessivo di 5.8 miliardi di euro finanziato per l’85% dall’Unione Europea. Esso prevede 870 chilometri di nuova linea alta velocità interoperabile a doppio binario per il trasporto di passeggeri e merci, attraverso tre paesi baltici (Estonia, Lettonia e Lituania), sette stazioni passeggeri e tre nuovi terminal merci multimodali, e ulteriori connessioni con aeroporti e porti.
SCOMMESSA TUNISINA
Non solo Nord Europa, ma anche Nord Africa. In Tunisia Fs, sempre con Italferr e in partnership con la società Comete, si è aggiudicata la gara per l’assistenza tecnica alla Ferrovie Tunisine per l’ammodernamento delle linee ferroviarie 22 (Sousse – Mahdia) e 6 (Tunisi – Kasserine). Valore complessivo dell’opera circa 80 milioni di euro. E proprio in questi giorni è giunto in Grecia il primo elettrotreno ETR470 ceduto e revampizzato da Trenitalia per consentire l’inizio dei servizi Alta Velocità sulla linea Atene-Salonicco previsto per fine marzo.
LA CONQUISTA DI SPAGNA
Guardando un po’ a ritroso, uno degli ultimi colpi di Ferrovie riguarda il mercato iberico. Poco più di un anno fa, era la fine del 2019, il consorzio Ilsa, composto dalla controllata di Fs, Trenitalia e Air Nostrum, è stato selezionato dal gestore dell’infrastruttura ferroviaria spagnola, come primo operatore privato ad accedere nel mercato iberico. Il consorzio, che avvierà il servizio a inizio 2022 offrirà 32 collegamenti giornalieri sulla rotta Madrid-Barcellona (16 in ciascuna direzione in una delle tratte più redditizie d’Europa), mentre l’asse Madrid-Valencia avrà otto collegamenti al giorno, sette saranno quelli sia fra Madrid e Malaga sia fra Madrid e Siviglia. Da Madrid ad Alicante, invece, ci saranno quattro collegamenti giornalieri, incrementabili durante le settimane estive di punta. Per quanto concerne la realizzazione dei treni, è stata affidata ad Hitachi Rail e Bombardier Transportation Italy, incaricati di costruire 23 nuovi Frecciarossa 1000 per i servizi alta velocità in Spagna a per un valore economico di circa 800 milioni di euro.
LA CAMPAGNA INGLESE
Non c’è solo la Spagna nello scacchiere di Ferrovie. Anche il Regno Unito si è rivelato terreno fertile per la tecnologia e le infrastrutture made in Italy. Nell’estate del 2019 Trenitalia si è aggiudicata in consorzio con FirstGroup (30% e 70% rispettivamente) una gara per il franchising ferroviario della costa occidentale inglese, comprendente collegamenti intercity fra Londra, Edimburgo e Glasgow e servizi ad alta velocità da Londra a Birmingham. Un’operazione figlia delle storiche liberalizzazioni inglesi per i trasporti (non per la rete, visto che Londra ha di recente ri-nazionalizzato parte della rete ferroviaria dopo le grandi privatizzazioni degli anni 80) che nei fatti ha proiettato Ferrovie in uno scenario sempre più internazionale, proprio nella terra dove il treno è nato.