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Il rischio di credere in Cristo

Il rischio di credere. Soprattutto in Cristo. Secondo l’ultimo rapporto pubblicato dall’Osservatorio sull’intolleranza e la discriminazione religiosa in Europa (Oidce), i credenti più minacciati e discriminati sono i cristiani. E a parlare sono i dati: circa l´85% degli episodi di intolleranza e violenza accaduti durante il 2011 in Europa hanno colpito i cristiani a causa delle loro fede. Più di 180 episodi raccolti in diverse categorie. L’elenco è disponibile sul sito http://www.intoleranceagainstchristians.eu/
 
Compromessi sono stati i loro diritti a manifestare pubblicamente il proprio pensiero, costrizioni verso i medici obiettori, sentenze che forzano la libertà di coscienza nell’ambito lavorativo, socio-sanitario e scolastico e intransigenza persino nell’esposizione dei simboli cristiani. I paesi più colpiti? Spagna, Gran Bretagna, Germania, Belgio e il Vaticano (il loro sito web attaccato da Anonymous).
 
Nella ricerca si è rivelato che il 74% dei britannici credono che “c’è più discriminazione verso i cristiani rispetto alle persone di altre fedi”, mentre l´84% dei casi di vandalismo in Francia è diretto verso luoghi di culto, cimiteri e chiese. In Scozia il 95% della violenza coinvolge i cristiani. L’Italia non è esente: è noto l’incidente contro la statua della Madonna e il crocifisso della Chiesa dei santi Marcellino e Pietro in via Merulana.
 
L’Oidce è un’organizzazione non governativa registrata in Austria, che è membro della piattaforma dell’Agenzia Ue per i diritti fondamentali. Le informazioni sono raccolte attraverso i media ma anche le interviste dirette. “Credere in Dio non deve essere percepito come una colpa o un segno di debolezza”, sostiene il rapporto. L’invito dell’osservatorio è quello di prendere coraggio e denunciare i casi di discriminazione.
 
r.m.


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