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Sì a Orban, no al Ppe. Zanni svela le mosse della Lega

La Lega non entrerà nel Ppe, ma aprirà le braccia a Viktor Orban. Marco Zanni, leader dei leghisti a Bruxelles e presidente del gruppo Identità e democrazia (Id), chiude alla svolta popolare del Carroccio. Afd controllata dagli 007 tedeschi? Non è un problema, con noi sono corretti

Porte aperte per Viktor Orban nei sovranisti europei. Porte chiuse al Ppe (Partito popolare europeo). Marco Zanni, 34 anni, eurodeputato della Lega e presidente del gruppo Id (Identità e democrazia), è pronto ad accogliere a braccia aperte il premier ungherese. La “svolta europeista” del Carroccio può aspettare. In Europa, dice Zanni a Formiche.net, i leghisti rimangono alleati dei tedeschi di Afd e di Marine Le Pen.

Zanni, Orban fuori dal Ppe. Se lo aspettava?

Non mi aspettavo questa accelerazione. Il rinnovo imminente delle cariche all’Europarlamento e le elezioni tedesche hanno segnato l’epilogo di questa storia. Il nuovo leader della Cdu Armin Laschet e il capogruppo del Ppe Manfred Weber non hanno più potuto difendere Orban.

Chi paga il prezzo più alto?

Tutti e due. Il Ppe decreta così il suo slittamento verso a sinistra europea e si indebolisce numericamente. Sarà interessante capire cosa faranno i Cinque Stelle. Se entreranno nella famiglia dei socialisti (S&D, ndr) il gap di seggi con i popolari sarebbe quasi annullato.

E Fidesz?

Non ha più un gruppo politico all’interno del Parlamento europeo. E abbandona quello che, per numero di deputati e capi di governo, è il più influente.

Accoglierete Orban nel gruppo di ID?

Certamente, se questa è la sua volontà le nostre porte sono aperte. Abbiamo da anni un dialogo costante con Fidesz, Salvini ha un ottimo rapporto personale con Orban. Possiamo lavorare insieme nella difesa delle radici cristiane dell’Europa, dei suoi confini, della sua identità.

Potrebbe anche decidere di entrare nel gruppo dei Conservatori dove c’è Giorgia Meloni ad aspettarlo.

Cambierebbe poco. Abbiamo già un gruppo numeroso, il nostro obiettivo è la costruzione di una piattaforma programmatica comune. Creare un’alternativa a un Ppe che ormai si è spostato a sinistra.

Quindi è escluso che la Lega prenda il posto di Fidesz nel Ppe?

Assolutamente sì. Il tema della Lega nel Ppe non è all’ordine del giorno, tanto più alla luce del suo irrigidimento su posizioni di sinistra.

Nella Lega c’è chi la pensa diversamente, come il vicesegretario Giancarlo Giorgetti.

Nella Lega non ci sono divisioni, seguiamo tutti la stessa linea. La necessità di un dialogo con Ppe, così come con Cdu-Csu è condivisa. Noi al Parlamento europeo parliamo costantemente con le altre forze e registriamo spesso una convergenza sui temi. Su questi vogliamo ragionare, sempre nella difesa dell’interesse italiano.

Quando Salvini ha aderito al governo Draghi, si è parlato di “svolta europeista” e di una Lega che vuole governare. Non crede che stare con Orban e i sovranisti in Ue vada nella direzione opposta?

Il dibattito sulla “svolta europeista” interessa alla stampa. Noi siamo europeisti e per questo chiediamo di cambiare quello che non va in Europa. Se lo facciamo con Orban o Afd non cambia, contano i risultati. Proprio ieri la conferenza dei presidenti al Parlamento Ue ha dato il via libera alla conferenza sul futuro dell’Europa cui parteciperemo con entusiasmo.

A proposito di Afd, gli 007 tedeschi hanno messo sotto osservazione il partito. Non è imbarazzante per voi stare nello stesso loro gruppo?

Una precisazione, il tribunale di Colonia ha sentenziato che la sorveglianza non è ammessa. Per noi non è un problema. Afd ha sottoscritto con noi uno statuto che ha al centro la democrazia e la lotta alle discriminazioni, a partire dall’antisemitismo. E finora non ha mai dato alcun dubbio di non voler rispettare questi valori.

Quindi sono timori non fondati?

In Germania è in atto una lotta politica in vista delle elezioni. Afd è un partito scomodo, il primo dell’opposizione nel Bundestag. Non mi sorprende che siano attenzionati speciali.

Mentre gli Stati Uniti sanzionano i centri di ricerca che lo producono, la Lega inizia una campagna a favore del vaccino russo Sputnik V.

Nessuna campagna, il nostro obiettivo è tutelare la salute degli italiani e risolvere il problema delle forniture europee. Il vaccino sembra funzionare bene, siamo contenti che l’Ema abbia avviato una revisione. Se fosse approvato, prenderlo non sarebbe un rinnegamento della nostra storica amicizia con gli Stati Uniti.

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