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Chi è Tim Cook

Lo abbiamo visto con la divisa da operaio in visita allo stabilimento di Chenzou in Cina di Foxconn, l’azienda che produce componenti elettronici per Apple ed è accusata di fornire pessime condizioni di lavoro ai suoi dipendenti. Ma chi è Tim Cook, l’uomo che dal 24 agosto 2011 è al timone della mela morsicata, successore del genio che l’ha inventata, Steve Jobs?
 
Timothy D. Cook è nato 52 anni fa a Robertsdale in Alabama, padre operaio in un cantiere navale, madre casalinga. Dopo l’università, una parentesi di sei mesi in Compaq per poi costruirsi una carriera intera all’interno della società di Cupertino. Al suo arrivo gli viene affidato l´incarico di sistemare la divisione che si occupa della distribuzione e della manifattura. Grazie al suo intervento, l´azienda riduce drasticamente gli inventari e ottimizza la supply chain, aumentando notevolmente i profitti. Per ottenere questi risultati, Tim Cook affida a terzi la produzione e lo stoccaggio dei prodotti Apple, chiudendo magazzini e fabbriche appartenenti all´azienda.
Il 24 agosto 2011 viene nominato CEO di Apple a seguito delle dimissioni rassegnate da Steve Jobs, seguendo il piano di successione interno all´azienda.
 
Cook è appassionato di fitness e adora fare escursioni, andare in bicicletta e in palestra. Abitualmente comincia la sua giornata spedendo e-mail alle 4:30 del mattino ed è solito tenere delle riunioni coi suoi collaboratori la domenica sera per via telefonica per preparare la settimana.
 
Il nuovo Ceo Apple ha dovuto confrontarsi con la genialità e il carisma di Steve Jobs, che non potevano non pesare nei giudizi iniziali verso di lui. Ma non si negare che Tim Cook è da sempre stato l’uomo che ha reso i prodotti – partoriti dal genio di Jobs e del suo team – il più possibile accessibili alle tasche del pubblico e al tempo stesso profittevoli per la società californiana.
 
Secondo un sondaggio promosso da Glassdoor.com l’attuale CEO di Cupertino ha ottenuto una percentuale di approvazione, da parte dei dipendenti, del 97%, 2 punti percentuali superiore a quella che ottenne il compianto Jobs.
Certamente non è un gap così rilevante – specialmente se consideriamo il tempo che Jobs ha trascorso all’interno dell’azienda, e da quanto invece Cook ricopre questa nuova posizione, solo sette mesi.
 
In questo periodo, tuttavia, Cook ha effettuato una serie di interventi particolarmente apprezzati dai lavoratori, tra cui il programma di beneficenza attraverso il quale Apple si impegna a versare 1$ per ogni dollaro dato in beneficenza.
 
Differenze a parte, la speranza degli appassionati, è che il nuovo CEO riesca a portare avanti, ancora per molti anni, la singolare visione che contraddistingueva Steve Jobs.


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