Nonostante i barlumi di ripresa il presidente della Bce lascia a zero il costo del denaro e aumenta il ritmo del programma di acquisto di titoli di Stato. E parla del piano Biden e della sospensione del patto di stabilità
Tassi fermi, nonostante le ragionevoli speranze di ripresa, già da quest’anno. E acquisti di titoli pubblici a un ritmo ancora più sostenuto. La Bce continua a mantenere un assetto da battaglia, nonostante la campagna di vaccinazione in Ue prosegua a tappe forzate (chi più, chi meno) e qualche barlume di ripresa già si intraveda. Nella tradizionale conferenza stampa al termine del consiglio dei governatori centrali, Christine Lagarde scommette su un risveglio dell’economia ma non si regola di conseguenza, lasciando il costo del denaro inchiodato allo zero e quello dei depositi a -0,50%.
Un mossa che conferma l’orientamento estremamente prudente di Francoforte, anche in questo primo scampolo di 2021 mantiene in essere misure di emergenza piena. E dunque tasso sui prestiti marginali allo 0,25%. Ma anche un’accelerazione del programma pandemico per l’acquisto di titoli di Stato, il Pepp, a un ritmo “significativamente più alto” nel prossimo trimestre, sempre con una gittata di 1.850 miliardi di euro con un orizzonte fissato fino a marzo 2022. Tutto questo a fronte di una crescita rivista al rialzo dalla stessa Banca centrale. La quale ha ritoccato lievemente la previsione di crescita dell’area euro sul 2021 al 4%, al 4,1% nel 2022 e confermata sul 2023 al più 2,1%.
Quella della Lagarde è stata comunque una conferenza stampa a tutto tondo. Lo dimostra la varietà degli argomenti trattati. Tra tutti la sospensione del Patto di Stabilità fino al 2022. “La decisione della Commissione europea di proporre l’estensione al 2022 della clausola di sospensione del Patto di stabilità e di crescita è secondo noi il giusto approccio. La nostra speranza è che per quando la clausola sarà disattivata il Patto sarà stato rivisitato e migliorato, per essere più semplice e più focalizzato su produttività e investimenti, magari con un look rinnovato sui criteri”.
E ancora, il maxi piano da 1.900 miliardi targato Joe Biden, appena approvato dal Congresso Usa. “Gli effetti sull’economia europea del nuovo piano di stimoli negli Usa non sono presi in considerazione nelle ultime previsioni della Bce, dato che le stime sono state elaborate prima che queste misure fossero ratificate. Pensiamo che il piano Biden avrà un impatto, ma sulle nostre previsioni e si vedrà tra tre mesi”.
A qualcuno però la conferenza stampa della Lagarde non è piaciuta. Federico Fubini, vicedirettore del Corriere della Sera, ha parlato in un tweet della “conferenza stampa più confusionaria e contraddittoria in 20 anni che seguo la Bce. Sarebbe stato meglio non fare la conferenza ma un comunicato”.