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Il Premier: bilancio in pari, ma senza nuova manovra

Le previsioni di crescita negativa per l´Italia pubblicate oggi dalla Ue non inficiano gli obiettivi italiani: Mario Monti conferma il pareggio di bilancio nel 2013, e “non sarà necessaria una manovra aggiuntiva”.
Così come la strategia a favore della crescita “non cambierà” perchè “siamo convinti che la direzione è quella giusta”.
 
Le previsione della Commissione “non sono una sorpresa” ma possono porre “due quesiti”. Il primo è: “Occorre una nuova manovra per conseguire gli obiettivi, che confermiamo, del pareggio del bilancio nel 2013?
 
No. Perchè nel pacchetto adottato in dicembre, il Salva-Italia, abbiamo tenuto conto di una previsione molto prudenziale per l´andamento del Pil, perchè in modo molto prudenziale avevamo ipotizzato tassi di interesse che restavano al livello dello scorso novembre, mentre sono considerevolmente scesi, e perchè pur avendo introdotto strumenti vigorosi e che stanno dando risultati per accrescere l´efficacia della lotta all´evasione, non avevamo contabilizzato neppure un euro di questi proventi”.
Dunque questi “margini prudenziali mi consentono di dire che teniamo fermo l´obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013, già assunto dal precedente governo, e che non occorre una manovra aggiuntiva”.
 
Il secondo quesito è: “Cambierà il governo italiano la propria politica per la crescita?
Anche qui la risposta è no. La linea che stiamo seguendo è di interventi strutturali. Già nel decreto di dicembre l´elemento strutturale, oltre alla molto incisiva riforma delle pensioni, è stato lo spostamento di una parte del carico fiscale dai fattori di produzione al patrimonio, e abbiamo particolarmente salvaguardato fiscalmente le esigenze della competitività e della crescita. E puntiamo molto per aumentare il potenziale di crescita su liberalizzazioni e concorrenza. Non vediamo ragioni per iniettare ulteriori elementi per favorire la crescita, siamo convinti che quelli che abbiamo iniziato ad iniettare sono quelli giusti e avranno i loro effetti”. E poi “il fatto che nel frattempo scendano i tassi di interesse crea maggiori spazi e sollievo nel bilancio dello Stato e delle imprese”.


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