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La rete unica di Giorgetti. Cosa ha detto in audizione

Il ministro dello Sviluppo Economico illustra la sua idea di rete unica alla Camera. Il ruolo degli operatori e di Cassa Depositi e Prestiti

“Non so se il progetto di rete unica sia giusto o sbagliato, questo governo sta facendo una riflessione”. Parola del ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, oggi in audizione alla Camera. Per Giorgetti “se la rete unica offre parità di condizioni per tutti è una cosa buona”. C’è un ma…”Ma è buona se si fa in fretta. Se soltanto la costituzione della società implica 18 mesi e nel frattempo tutti fanno, legittimamente, investimenti per massimizzare la propria posizione, noi creiamo situazioni di sovrapposizione e di dispersione di risorse”. Logica vorrebbe invece che le risorse venissero usate “in modo razionale e il pubblico intervenga dove serve” ha sottolineato Giorgetti.

E dunque “dispiace che alcuni soggetti non mettano a disposizione il loro patrimonio informativo ed è evidente che questo è uno sforzo aggiuntivo che faremo rispetto a chi è concessionario. Anche perché se il progetto della rete unica andrà avanti chi è protagonista deve anche essere collaborativo”. In questo senso c’è anche la necessità di avere “quanto prima un chiarimento definitivo con gli azionisti delle imprese coinvolte sulla realizzabilità della rete unica”. Il perché è chiaro: “C’è uno stallo che non giova al Paese e che deve essere superato, anche da parte dello Stato che è proprietario di alcuni soggetti”.

Riflessioni in corso anche sul piano tecnologico: “la mappatura è importante e poi bisogna decidere se aderiamo al principio di neutralità tecnologica, come qualcuno teorizza e su questo con Colao ci siamo già confrontati, e poi prendere una decisione in modo che tutti gli operatori sappiano quello che è l’indirizzo che andremo a prendere”. Sempre dal punto di vista tecnico, sul fronte digitale nel Pnrr “la priorità è velocizzare il percorso fin qui problematico per la cablatura integrale del Paese” e “correggere gli errori compiuti nel passato”.

Esempio: “il piano per la cablatura in fibra ottica delle aree bianche ha registrato notevoli ritardi anche per la sottovalutazione dei vincoli burocratici” ha aggiunto Giorgetti. “Occorre rimuovere i ritardi e completare con le opportune correzioni il piano” anche “con opportune semplificazioni normative”. E il 5G? “Insieme a Colao, nell’ambito della trattiva per il Pnrr, abbiamo chiesto più risorse al Mef dove è stata cositituita la centrale delle richieste e dove stanno soppesando le diverse istanze dei diversi ministeri”. “In ogni caso – ha concluso Giorgetti – il problema delle risorse è importante ma molto più importante è capire come usarle”.

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