La Farnesina mette in campo il progetto “The Italian Innovation”, format volto a sostenere le capacità industriali, di ricerca e culturali italiane nei mercati esteri. Focus rilevante sullo spazio, insieme all’Asi, per valorizzare uno dei pochi settori su cui l’Italia può vantare completa. La ripresa passa dalla ricerca made in Italy
“Vogliamo raccontare la storia di un Paese all’avanguardia in tanti settori tecnologici cruciali per il futuro della nostra società; vogliamo raccontare a un pubblico più vasto la qualità della nostra ricerca, che è unanimemente riconosciuta, e delle nostre filiere di imprese innovative che costituiscono delle eccellenze apprezzate a livello mondiale”. È la campagna “The Italian Innovation” spiegata dal ministro Luigi Di Maio, che ieri ha presieduto la presentazione ufficiale del progetto, ideato dalla Farnesina per la promozione integrata delle eccellenze produttive e di ricerca del nostro Paese. Focus in particolare sullo Spazio, con la partecipazione di sei enti nazionali: l’Agenzia spaziale italiana (Asi), il Cnr, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e l’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale (Ogs).
LA PROMOZIONE DEL SISTEMA PAESE
Secondo l’ambasciatore Lorenzo Angeloni, direttore generale per la Promozione del sistema-Paese, “l’iniziativa si colloca nell’ambito delle attività di promozione integrata che sono ideate e coordinate dalla Farnesina che mirano a coniugare, in una logica di sistema, le eccellenze del made in Italy nelle diverse dimensioni economica, culturale, scientifica e tecnologica”. L’obiettivo è dunque mettere a sistema una rete nazionale che possa garantire all’estero la presenza delle realtà italiane di ricerca e, soprattutto, produttive. La “Tech Diplomacy” può fornire supporto prezioso alle esportazioni d’eccellenza italiane anche nell’ottica di ripresa economica, necessaria dopo l’impatto della crisi pandemica. Per questo, il Maeci ha identificato alcuni segmenti come di particolare interesse, su cui l’Italia esprime delle punte di qualità riconosciute in tutto il mondo: spazio, astrofisica agroalimentare, tecnologie per la medicina e i beni culturali e tecnologie marine.
LO SPAZIO VISTO DALL’ITALIA
Come ricordato dallo stesso ministro Di Maio, l’Italia è uno dei pochissimi Paesi a vantare una filiera dello spazio completa, rendendo il settore un elemento-chiave per lo sviluppo tecnologico e produttivo nazionale. “Lo spazio è a disposizione per far crescere l’Italia”, ha commentato Giorgio Saccoccia, presidente dell’Asi, presentando le iniziative dell’agenzia per il futuro. L’Asi è il primo coordinatore delle varie realtà italiane legate allo spazio e il principale interlocutore con le corrispettive agenzie all’estero, prima fra tutti l’europea Esa. Per questo motivo ha avviato una serie di progetti per potenziare la collaborazione tra industria e ricerca a livello italiano, ideando anche un catalogo industriale completamente digitale per favorire la presentazione dei prodotti e delle capacità nazionali anche all’estero. Largo spazio è stato dedicato anche alla promozione del settore tra i giovanissimi, con il lancio della campagna “Space Dream”, in collaborazione con il Ctna, dedicata all’introduzione delle materie legate allo spazio per gli studenti delle scuole italiane, con particolare attenzione verso le ragazze in ottica di ridurre il gap di genere che caratterizza il settore tecnico-scientifico in generale.
LA RIPRESA PASSA PER LA RICERCA
Secondo il direttore del dipartimento di Scienze biomediche del Cnr, Daniela Corda: “la fase che seguirà la crisi sanitaria ed economica causata dall’epidemia di Covid-19 si dovrà necessariamente basare sul consolidamento dell’ecosistema dell’innovazione”, ricordando come la ricerca nel suo insieme abbia un impatto fondamentale nella prospettiva sociale ed economica nazionale. Il settore delle tecnologie agroalimentari e per la sostenibilità ambientale, soprattutto quelle legate al mare, sono fondamentali in un Paese come l’Italia, la cui industria alimentare rappresenta una vera eccellenza in campo internazionale e un’importante settore economico nazionale. L’importanza della ricerca come volano per l’industria è stata ricordata anche da Marco Tavani, presidente dell’Inaf: “l’universo è il nostro laboratorio – ha spiegato – studiamo le stelle per conoscere l’universo grazie alle tecnologie d’avanguardia prodotte dalle aziende italiane”.
IL SOSTEGNO ALLE PMI
L’iniziativa lanciata dal Maeci è stata raccolta con entusiasmo anche dal presidente di Enea, Federico Testa, che ha sottolineato come il settore produttivo italiano, dell’aerospazio ma anche in generale, è formato per lo più da piccole e medie imprese, il cui accesso ai mercati esteri è però più complesso: “le piccole e medie imprese fanno molta fatica ad andare da sole all’estero; allora iniziative come questa del ministero e degli altri enti di ricerca, ci aiutano a dare una possibilità di visibilità e di sbocco commerciale anche alle imprese che da sole non riuscirebbero e che sono la gran parte del nostro tessuto industriale”. Il sostegno della Farnesina sarà, dunque, fondamentale per aprire nuove possibilità di mercato per il tessuto produttivo nazionale.
DATI E SOSTENIBILITÀ, LA RICERCA PER IL FUTURO
Antonio Zoccoli, presidente dell’Istituto di fisica nucleare, ha ricordato come la ricerca, soprattutto nel settore dell’aerospazio, sia un volano fondamentale per lo sviluppo di tecnologie di frontiera, che dopo pochi anni trovano un’applicazione diretta nella società, per cittadini e industria. Per fare un esempio, il presidente dell’Infn ha descritto come in futuro: “il mondo verrà sommerso da una quantità di dati senza precedenti e avere la capacità di immagazzinare e analizzare questi dati in tempi veloci porterà l’Italia all’avanguardia nel mondo e la nostra industria ad essere competitiva”. Di particolare interesse sarà l’apporto della ricerca spaziale per quanto riguarda le scienze della terra, nell’ottica di potenziare la sostenibilità del sistema-Paese nel suo insieme e mitigare l’impatto ambientale delle attività umane in Italia e in tutto il mondo. Secondo Nicola Casagli, presidente dell’Istituto di oceanografia e geofisica: “non ci può essere sviluppo senza una conoscenza scientifica profonda degli aspetti legati al nostro ambiente”.