Da cittadini, confusi fra zone e colori, ormai arricchite da sfumature e zone localizzate, non possiamo che augurarci che tutto finisca presto e che tutte queste regole anti-covid finiscano per essere raccontate soltanto nei pedissequi manuali di storia della burocrazia
Dopo un anno di lockdown, ci prepariamo ad un altro mese di chiusure e limiti, con un senso di insofferenza e smarrimento, anche perché le regole ci appaiono sempre più stratificate e confuse.
Del resto ormai abbiamo perso anche il conto di quanto Dpcm, regolamenti ministeriali e commissariali, ordinanze regionali e comunali abbiamo avuto. Ma vi posso assicurare che siamo nell’ordine delle decine di migliaia. Tutti hanno provato a sforzarsi per cercare di trovare le misure giuste a limitare contagi e contatti. Non solo con distanze, colori e mascherine, ma anche con misure un po’ più bizzarre, che ci possono strappare un sorriso, forse amaro.
Ho provato a raccoglierne le più eccentriche, fra quelle comunali, our sapendo bene che discendono dalla voglia dei sindaci di fare comunque qualcosa per limitare i contagi e cercare di favorire la rapida soluzione della pandemia.
Alcuni comuni hanno previsto la spesa per ordine alfabetico e in orari prestabiliti. Ad esempio nell’ordinanza del sindaco di Norma (Latina) si legge: “È consentito recarsi singolarmente a fare la spesa di generi alimentari (delegando un solo componente per famiglia), nei giorni del mese “PARI” per i cognomi del capofamiglia le cui lettere vadano dalla lettera A alla lettera M e nei giorni del mese “DISPARI” per i cognomi del capofamiglia le cui iniziali vadano dalla lettera N alla lettera Z. […] Nella medesima attività è consentito recarsi a fare la spesa solo una volta nell’arco della stessa giornata, specificando ai fini del controllo, nel foglio autocertificazione, l’orario di uscita per tale circostanza”. Lo stesso ha fatto Marino e Angri, mentre Acquaviva lo ha stabilito soltanto per la settimana di Pasqua.
In occasione di Halloween il sindaco di Benevento ha vietato di festeggiare e di regalare le caramelle: “Su tutto il territorio comunale è vietata l’organizzazione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi tipologia riconducibili all’evento della festa di ‘Halloween”; “è vietata l’organizzazione di festeggiamenti pubblici e fortemente sconsigliati quelli privati riconducibili all’evento festa di ‘Halloween”; “accedere, singolarmente o in gruppi, agli esercizi commerciali e ai pubblici secondo le usanze della festa di Halloween e fa divieto agli operatori commerciali di porre a disposizione del pubblico, caramelle, dolciumi e qualsiasi altra cosa in regalo come d’uso per la festa”. E molti altri comuni hanno limitato la vendita di alcolici (anche a Roma, dopo le 18).
Molti comuni si sono interessati della mobilità dei cittadini, quasi scrivendo una specie di nuovo codice della strada per i pedoni. Ad esempio, Palermo ha istituito il divieto di fermata per i pedoni, ritenendo vietato fermarsi quando si cammina a piedi dopo le 11 in molte zone della città, comprese anche le spiagge e il litorale. “E’ comunque fatta salva la possibilità di fermarsi davanti gli accessi agli istituti scolastici per il tempo strettamente necessario per lasciare e/o prendere lo scolaro, avendo cura in ogni caso di rispettare il distanziamento interpersonale di almeno un metro e l’utilizzo dei dispositivi di sicurezza personali”.
Molti altri hanno istituito il senso unico pedonale nelle strade principali, come a Padova, Como, Firenze, Napoli, Verona, Pesaro. Altri ancora hanno cercato di prevenire ogni fermata, imponendo la rimozione delle panchine pubbliche (a Bari, Acerra, Barletta e a Castagnole Lanze).
In altri casi le misure sono ancora più fantasiose, come può essere il lockdown per fasce di età. Sono stati i sindaci di Castellammare di Stabia, Gragnano e Santa Maria la Carità ad imporre il divieto assoluto di circolare sul territorio comunale per i giovani dai 14 ai 24 anni dopo le 18.
Ma forse il primato della ordinanza più strana va al Comune di Oniferi (Nuoro), che dopo essere rimasta per mesi senza il medico di base in paese ha provocatoriamente disposto: “È fatto assoluto divieto ai cittadini di ammalarsi, di avere necessità di cure e farmaci e di contrarre il virus Covid-19”!
E così potremmo continuare per pagine e pagine.
Da cittadini, confusi fra zone e colori, ormai arricchite da sfumature e zone localizzate, non possiamo che augurarci che tutto finisca presto e che tutte queste regole anti-covid finiscano per essere raccontate soltanto nei pedissequi manuali di storia della burocrazia.