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Una donna alla direzione della Bbc. Ma il giornalismo è rosa?

Mark Thompson, direttore generale della Bbc, ha annunciato questo lunedì di volere lasciare dopo otto anni il suo incarico alla guida della prestigiosa emittente radiotelevisiva britannica, dopo le Olimpiadi di Londra di quest´estate.
 
Favorite alla sua successione sono due donne, Helen Boaden, attuale direttore del Bbc News Group e Caroline Thomson, uno dei direttori esecutivi. E proprio lunedì Sir Michael Lyons, ex presidente del Bbc Trust, ha espresso l´auspicio che a sedere sulla più importante poltrona della British Broadcasting Corporation sia una donna: “È importante avere un direttore generale che dimostri empatia con la nostra audience femminile. È qualcosa che dobbiamo volere con convinzione. Sarebbe magnifico se ci fosse una candidata donna, anche se non scenderei a compromessi sui criteri di selezione per questo”.
 
Helen Boaden, scrive questo martedì il Telegraph, avrebbe tutti i requisiti per questo posto: 56 anni, sposata, lavora alla Bbc da 20 anni, soprattutto nelle news e nell´attualità. È anche molto vicina a Lord Patten, attuale presidente del Bbc Trust. Oltre a quelli delle due donne citate, i nomi più gettonati sono George Entwistle, direttore di Bbc Vision, e Tim Davie, ex direttore esecutivo della Pepsi.
 
Giornalismo, un mestiere rosa?
 
Il binomio donne e giornalismo funziona, ma solo alla base. La realtà del mondo dell’editoria, italiana e non solo, dimostra che i vertici delle testate rimangono in mano agli uomini. Un articolo de Il Ducato, giornale on line dell’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino, sostiene che le donne giornaliste sono sempre di più ma fanno fatica ad avere ruoli di responsabilità.
 
Il pezzo indica che in Germania si sta attivando una mobilitazione a favore delle quote rosa. “Pochi giorni fa, 250 tra editori, direttori di testate ed emittenti televisivi hanno ricevuto una lettera, firmata da 350 reporter e conduttrici, con la richiesta di garantire alle donne il 30% delle posizioni di responsabilità nel mondo dell’informazione”, scrive Valentina Bicchiarelli.
 
In Italia la situazione non è color rosa. Le redazioni dei dieci principali quotidiani italiani (Il Corriere della Sera, La Repubblica, il Sole 24 Ore, La Stampa, Il Messaggero, l’Unità, il Manifesto, il Giornale, il Riformista e Libero) contano un solo nome alla direzione: Norma Rangeri al Manifesto. E Barbara Stefanelli è una dei quattro vicedirettori del Corriere della Sera. Tra i periodici, spunta qualche nome in più, ma di nove settimanali (L’Espresso, Panorama, Internazionale, il Venerdì, Vanity Fair, Tv sorrisi e canzoni, Famiglia cristiana, Gente e Oggi), solo Monica Mosca a Gente occupa la poltrona della direzione.
 
r.m.


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