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Ecco chi gestirà il budget del Pentagono. Inizia l’era di Michael Brown

È Michael Brown il nuovo sottosegretario del Pentagono per le acquisizioni. È tra le posizioni più rilevanti del dipartimento, chiamato nei prossimi anni a proseguire la riforma del procurement di Ellen Lord. Tra gli studi sugli investimenti cinesi nel mercato Usa e il dialogo con BigTech, Brown ha il curriculum che serve a Lloyd Austin

“Under secretary of Defense for acquisition and sustainment”. È tra le cariche più rilevanti del Pentagono, con responsabilità sul procurement del maggiore portafoglio federale degli Stati Uniti, quello dedicato ai sistemi d’arma. Sarà ricoperta ora da Michael Brown, già a capo della Innovation Unit del dipartimento. Negli ultimi tre anni e mezzo, l’incarico è stato coperto da Ellen Lord, la più longeva nel Pentagono tra le cariche a conferma del Senato durante l’intera amministrazione targata Donald Trump. Il 20 gennaio, giorno dell’inaugurazione della presidenza di Joe Biden, l’incarico è passato pro tempore a Stacy Cummings, già a riporto della Lord in qualità di “acting deputy assistant secretary”, in attesa che il presidente scegliesse il sottosegretario da confermare in Senato.

LA NOMINA

Oggi è arrivata conferma della scelta per Brown, annunciata dal capo del Pentagono Lloyd Austin insieme ad altre due nomine di spicco: Ron Moultrie, come “under secretary of Defense for intelligence & security, e Mike McCord come sottosegretario con funzione di “comptroller” sul dipartimento. “La loro profonda esperienza nella sicurezza nazionale si rivelerà essenziale per guidare i nostri sforzi tesi a difendere questa nazione e garantire i nostri interessi in tutto il mondo; li ringrazio per la disponibilità a servire nuovamente il Paese e non vedo l’ora di lavorare con il Senato per la loro rapida conferma”, ha spiegato Austin.

IL PROFILO

Effettivamente, per Brown si tratta di una promozione interna al Pentagono. Dal 2018 guida la prestigiosa “Innovation unit”, introdotta nel 2015 per diffondere cultura innovativa tra le complesse ramificazioni della Difesa Usa. Ha una sede anche nella Silicon Valley, e punta tutto sull’interlocuzione costante con il settore privato, BigTech comprese. Prima di arrivare al suo vertice, dal 2016 Brown ricopriva il ruolo di “White House presidential innovation fellow” presso il Pentagono. È in questo periodo che si è occupato di scandagliare la penetrazione della Cina nel comparto industriale americano, promuovendo uno studio che è stato alla base del “Foreign Investment Risk Review Modernization Act” con cui gli Stati Uniti hanno esteso la giurisdizione della normativa Cfius sugli investimenti stranieri. Brown ha comunque un’ampia esperienza nel settore privato. Nell’agosto del 2016 è stato ceo di Symantec Corporation, tra i leader globali della cyber-security. Dal 95 al 2003 ha guidato invece la Quantum Corporation, “a leader in the computer storage industry”, secondo il Pentagono.

L’EREDITÀ

Toccherà a lui la pesante eredità di Ellen Lord, arrivata al Pentagono nel 2017 e pronta a fare le valigie nel giorno dell’inaugurazione. Per i cinque anni precedenti, aveva guidato (da presidente e ceo) la Textron Systems, azienda impegnata in prodotti e servizi per la difesa e sicurezza. Al dipartimento della Difesa è sopravvissuta più di tutti alle incertezze della gestione Trump, risultando così il vertice civile (a conferma del Senato) con l’incarico più lungo. Gli osservatori le hanno riconosciuto la capacità di restare al di fuori delle dinamiche politiche, propensione che le avrebbe permesso di vedere susseguirsi quattro capi del Pentagono. I riflettori maggiori se l’è guadagnati in estate, quando è arrivata qualche critica sulla gestione dei fondi per la ripresa da coronavirus, secondo i detrattori (prevalentemente dem) usati per sostenere l’industria militare.

I TEMI CALDI

Ellen Lord ha gestito le acquisizioni della Difesa americana in anni di notevole e costante incremento del budget pubblico, arrivato a 740 miliardi di dollari. Si è inoltre dedicata alla riforma del procurement, intesa come accelerazione delle pratiche burocratiche per essere al passo con l’innovazione tecnologica. È in questi anni che è maturata l’avveniristica “Digital acquisition” (qui l’approfondimento di Stefano Cont da Washington), che sono cresciute le partnership pubblico-private e che è aumentato il numero dei contratti assegnati tramite Other transaction agreement (Ota), formula contrattuale particolarmente flessibile pensata proprio per dare velocità (ad esempio sul 5G applicato sulle basi militari). L’eredità di Ellen Lord è in queste dinamiche. Brown la riceve vantando ampia esperienza nel settore privato (soprattutto cyber), due anni di studio sugli investimenti cinesi negli Usa, e tre anni di dialogo con le BigTech. Sono tre filoni al centro dell’attenzione del Pentagono, che proprio ieri ha assegnato Microsoft un contratto (stimato in 21 miliardi di dollari) per “cuffie a realtà aumentata” destinate allo US Army.


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