L’Aeronautica militare ha concluso l’esercitazione Tempesta Perfetta, la simulazione addestrativa per integrare ulteriormente i sistemi d’arma di quarta e quinta generazione. Numerosi assetti, mezzi e sistemi hanno affrontato diverse situazioni altamente complesse in un ambiente non permissivo, in mondo da mettere in pratica le lezioni precedenti e verificare quanto appreso finora
“Tempesta perfetta è qualcosa di più di una semplice esercitazione, è un evento addestrativo a cadenza periodica che ha l’obiettivo fondamentale di testare, nel concreto, le modalità con cui i sistemi di quarta e quinta generazione, inclusa la fondamentale catena di comando e controllo, riescono a interagire, a dialogare tra loro, a integrarsi e aiutarsi vicendevolmente”. Così il generale Alberto Rosso, capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, ha commentato alla rivista a Airpress (intervista sul numero aprile) l’esercitazione dell’Arma azzurra conclusasi l’8 aprile presso il 32° Stormo di Amendola (Foggia). I velivoli, i sistemi d’arma e le altre strumentazioni di ben cinque Stormi, oltre al supporto di numerose altre entità della nostra aviazione, hanno partecipato a una delle più complesse e articolate simulazioni addestrative della difesa aerea.
INTEGRARE GENERAZIONI DIVERSE
Giunta alla sua quinta edizione, “Tempesta Perfetta” ha avuto l’obiettivo di finalizzare l’integrazione e l’interoperabilità dei sistemi d’arma di quarta e quinta generazione, impiegando congiuntamente tutti gli assetti disponibili in un quadro combinato, dagli F-35, ai velivoli a pilotaggio remoto. Come illustrato dal generale Rosso: “Lo scambio di dati e informazioni avviene in maniera reciproca, consentendo a ognuno dei sistemi di trarre beneficio dalle capacità dell’altro. Se, infatti, è indubbio il vantaggio che i sistemi di quarta generazione riescono a trarre dalle potenzialità offerte da quelli di quinta, è altrettanto vero che, quest’ultimi, a loro volta, possono trarre enorme giovamento dalla loro integrazione nella struttura legacy dei sistemi di quarta generazione, tutto a beneficio dell’intero strumento aerospaziale e della Difesa.”
LE MISSIONI
L’esercitazione in sé è stata ripartita in due missioni specifiche e contrapposte, svolte principalmente sui cieli della Calabria e del mar Ionio: da una parte la “Red air”, la squadra incaricata di rappresentare l’avversario, impegnata in una missione di Defensive counter air (Dca), ovvero una missione di protezione del territorio, del personale e del materiale contro l’incursione di aerei nemici con una combinazione di difese a terra e pattugliamento aereo. Contemporaneamente, l’altra squadra ha affrontato una missione di Offensive counter air (Oca), una missione di soppressione della potenza aerea nemica, principalmente attraverso attacchi a terra che mirano alle basi aeree avversarie, in un ambiente non permissivo per soli velivoli di quarta generazione.
I SISTEMI COINVOLTI
Alla complessa esercitazione hanno presso parte i caccia F-35, in configurazione A e B, e gli Eurofighter F-2000, provenienti dal 36°, 37° e 51° Stormo. Per l’attività di controllo tattico, comunicazione e targeting è stato impiegato un G-550 CAEW del 14° Stormo, mentre gli MQ-9 del 32° Stormo hanno fornito l’assetto per la ricognizione e la coordinazione d’attacco (Scar). Alle manovre hanno partecipato anche i Tornado del 6° Stormo in modalità Electronic combat reconnaissance (Ecr) e, per la prima volta, Interdiction strike (Ids). Infine, tre automezzi del Distaccamento aeronautico di Montescuro hanno simulato un target in movimento a terra per l’ingaggio di un Time sensitive target (cioè un obiettivo di opportunità). Tempesta Perfetta si è anche avvalsa della componente di Digital info sharing anche grazie al supporto del nuovo Comando operazioni aerospaziali.