Audizione della Camera dell’inviato speciale della Farnesina per la Libia. La dimensione regionale è essenziale anche per la stabilizzazione della Libia
Quello che sta accadendo in Ciad preoccupa molto l’Italia, ha detto l’ambasciatore Pasquale Ferrara, inviato speciale della Farnesina per la crisi libica, parlando in audizione in Commissione Esteri alla Camera.
La dimensione regionale è essenziale anche per la stabilizzazione della Libia, ha aggiunto Ferrara, riprendendo le preoccupazioni del nuovo governo libico onusiano, che ha stretto i controlli sul confine Sud, da dove si muovono i ribelli ciadiani che in uno dei recenti attacchi hanno ucciso il presidente Idriss Déby. Uccisione che ha prodotto la presa del potere da parte di una giunta militare guidata dal figlio di Déby.
Il diplomatico italiano ha spiegato che nell’ottica del ruolo della dimensione regionale, “abbiamo sempre sostenuto l’importanza di tenere agganciati nella conferenza di Berlino i Paesi vicini della Libia, perché la porosità dei confini e la storia di quelle aree fa sì che bisogna avere un’impostazione di carattere più regionale”. Impostazione di cui Ferrara aveva già parlato su Formiche.net appena nominato per l’incarico sulla Libia (a gennaio), e di cui è perfettamente consapevole anche in virtù della sua recente esperienza alla guida dell’ambasciata italiana in Algeria.
C’è convergenza, “per quello che ho potuto constatare al mio livello, tra i vari Paesi non solo sull’obiettivo della stabilizzazione della Libia, ma anche sul percorso per arrivare a questa stabilizzazione”, ha aggiunto oggi, martedì 27 aprile, parlando in Commissione.
Il ragionamento sul piano regionale è quello che ha guidato Ferrara in questi mesi di attività, che lo hanno visto costantemente presente nel mantenere l’Italia al fianco del governo libico uscito dal Foro di dialogo diretto dall’Onu.
Lunedì il diplomatico italiano ha sentito in VTC il capo della missione dell’Onu in Libia (Unsmil), Jan Kubis, “con cui abbiamo avuto una sessione intensa di scambio di informazioni”, ha detto. Ferrara ha anche recentemente avuto interlocuzioni con l’ambasciatore americano e l’inviato speciale del governo francese, “con cui abbiamo concordato alcune iniziative congiunte”.
A proposito dell’incontro con l’inviato di Parigi, ha specificato che è la testimonianza di come si sia raggiunta “unità di intenti nei confronti della transizione libica”. Inoltre, ha aggiunto, “ho avuto contatti con il servizio esterno dell’Ue e con gli inviati di Turchia ed Egitto, due Paesi che sono chiave in questa fase di transizione”.