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Sindrome dell’Avana, chi fa venire i misteriosi mal di testa alla Cia?

Diversi funzionari statunitensi sono stati recentemente colpiti da quella che è nota come “Sindrome dell’Avana”. L’amministrazione Biden alza l’attenzione su potenziali attacchi da paesi nemici

Secondo le informazioni ottenute dal New York Times, ci sono almeno 130 funzionari governativi statunitensi colpiti da malattie celebrali improvvise e “misteriose” che stanno facendo preoccupare l’amministrazione Biden. Anche perché quei funzionari appartengono ad agenzie come il dipartimento di Stato, la Cia, il Pentagono: il centro di sistema difesa, diplomazia, sicurezza degli Stati Uniti.

Questo genere di vicende non sono nuove, tra il 2017 e il 2018 c’erano stati casi simili, mentre il primo fu a Cuba nel 2016: era conosciuta come “Sindrome dell’Avana”. Poi in Cina. Emicranie violente, acufeni fortissimi, vertigini, nausea, fotofobia: attacchi immediati senza cause apparenti. Ora l’attenzione della Casa Bianca si è alzata perché sono cresciuti i casi, che riguardano anche funzionari in servizio in Europa e in vari Paesi asiatici. Da dicembre, tre operativi della Cia sono stati costretti a ricorrere a cure mediche – e finora non si era parlato di agenti dei servizi coinvolti.

Washington teme che sia il frutto di atti dolosi, opera di qualche “nemico dell’America”. Le notizie che escono adesso da fonti anonime delle agenzie sono anche una forma di deterrenza. Un messaggio inviato agli eventuali colpevoli: vi stiamo seguendo. Le indagini sono in corso e le risorse stanno aumentando. Varie le ipotesi sul tavolo, la più suggestiva quella di un’arma elettromagnetica a microonde in grado di colpire il sistema nervoso.

Uno dei casi raccontati dal Nyt, finora inedito: nel 2019 un ufficiale militare in servizio all’estero ha dovuto fermare il suo veicolo in un incrocio, sopraffatto da nausea e mal di testa; suo figlio di 2 anni, seduto sul sedile posteriore, ha iniziato a piangere in modo anomalo e incomprensibile (dicono le fonti informate sui verbali segreti dell’accaduto). Dopo che l’agente si è allontanato dall’incrocio, la sua nausea è cessata e il bambino ha smesso di piangere.

Già l’amministrazione Trump aveva ordinato di approfondire le indagini. I rumors dicono che in almeno questo caso (e forse anche in altri) le agenzie statunitensi pensano al coinvolgimento del Gru, l’intelligence militare russa – recentemente autrice di azioni spericolate e avventuristiche come il tentato assassinio di un disertore in Inghilterra e quello del personaggio più in vista dell’opposizione anti-Putin, Alexei Navalny.

Mosca nega, chiaramente. A quanto pare, alcuni dei funzionari colpiti hanno subito lesioni cerebrali a lungo termine, tra cui debilitanti mal di testa cronici. L’amministrazione Biden sta cercando di trovare un attento equilibrio tra il mostrare ai funzionari che stanno prendendo sul serio la questione e il tentativo di impedire la diffusione del panico, all’interno del governo o tra il pubblico.

Il Consiglio di Sicurezza nazionale ha avviato una revisione dell’intelligence, volta a scoprire se ulteriori incidenti non segnalati si adattano allo schema, ha dichiarato pubblicamente il portavoce delle struttura interna alla Casa Bianca. Al di là della postura pubblica, sembra che una cellula della Cia sia stata incaricata di indagare e gli siano state concesse libertà d’azione simili a quelle post-9/11.

La cosa è seria. I medici del Walter Reed National Military Medical Center, che hanno preso in cura alcune delle persone colpite, sostengono che gli attacchi celebrali si cronicizzeranno e diventeranno talmente invalidanti che non si esclude che possano essere causa di suicidio. Il Comitato Intelligence del Senato ha chiesto alla Cia – durante un recente incontro a porte chiuse – di alzare il livello di attenzione.

Lo stesso direttore, William Burns, ha chiesto incontri con le vittime. Negli anni passati c’erano stati anche contrati nelle indagini: dal Consiglio di Sicurezza si cercava di saperne di più, ma le regole che vietano la condivisione di informazioni sulla salute di agenzie come la Cia o il Pentagono hanno reso complessa l’analisi. Ora l’amministrazione Biden sta chiedendo (attraverso atti e riunioni) un maggiore coordinamento per scoprire il mistero dei mal di testa.



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